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Centro equestre a Caldogno, dubbi su impatto ambientale e risvolti economici

Di Martina Lucchin Venerdi 31 Gennaio 2014 alle 01:16 | 0 commenti

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Quella di giovedì sera al municipio di Caldogno è stata una seduta consigliare fiume, con un pubblico numeroso e molto attento. D'altronde l'argomento è di quelli scottanti. Dopo che la regione ne ha riconosciuto l'interesse sovra comunale, il nuovo Centro Equestre Internazionale si avvia verso la fase progettuale. E spacca l'opinione pubblica. Si tratta di una superficie di 230 mila mq, comprendente un palazzetto coperto, due arene scoperte, parcheggi e un’area operativa. Il tutto, assicurano il sindaco Marcello Vezzaro e il promotore Elio Marioni, sarà immerso nel verde.

Ad aprire la serata è il Comitato salviamo il Territorio che, attraverso una petizione sottoscritta da più di mille persone, aveva richiesto la convocazione di un consiglio monotematico e straordinario. Comitato che, tramite Bruno Balchiero, chiede la sospensione della fase attuativa del progetto. “Non contestiamo il centro equestre, ma la decisione politica di realizzarlo in un'area agricola vergine con un ricco valore ambientale e geologico – considera Balchiero – Realizzatelo in un’area già urbanizzata, da riqualificare e con una viabilità adeguata e avrete il nostro appoggio”. Sulla stessa linea i consiglieri di minoranza: la Lega Nord chiede un referendum consultivo e i consiglieri di Caldogno Terra Nostra accusano l’amministrazione di aver accontentato in tutto e per tutto il patron di Askoll.

Sono di tutt’altro parere il promotore dell’opera e l’amministrazione comunale, che vedono nel centro equestre un’opportunità per l’intera comunità. “Sarà un attività non invasiva e non rumorosa: un'area verde paragonabile a quella del parco Querini, con solo qualche ettaro tolto all'agricoltura”, considera Marioni che cerca di rassicurare i presenti precisando che dietro al suo investimento non c’è nessuna speculazione, ma solo un sogno che coltiva da dodici anni. Per Vezzaro, inoltre, è una possibilità di sviluppo del turismo ambientale a agricolo. 

Dal pubblico le voci più entusiaste si levano tra i rappresentanti delle categorie commerciali. C’è anche chi vede nel centro ippico un argine alla disoccupazione giovanile. Non mancano però i pareri critici. Maria Grazia Pegoraro di Italia Nostra ritiene l’opera “incongruente” rispetto al bacino di laminazione perché in “un territorio sensibilissimo dal punto di vista idrogeologico”. Dubbi anche sul versante economico. “Verrà stabilita, ed in parte è già stato fatto, una perequazione con il privato”, spiega Vezzaro, "l’impatto finanziario sarà interamente a carico del privato e il Comune guadagnerà nuove infrastrutture (le piste ciclabili e la bretella tra via M. Carega e strada Pasubio, ndr)".  

“Ma a che titolo comune di Caldogno ha incassato cento mila euro da Askoll a fine 2012?” chiede ad un certo punto Giovanni Baron del M5S di Caldogno. “Li ho dati in anticipo in un momento di necessità all’amministrazione, che penso li abbia usati per la comunità. È stato più che altro un piacere. Li chiederò indietro se il progetto non dovesse andare a buon fine”, risponde Marioni. Il pubblico rumoreggia e qualcuno sorride. Adesso si attende la valutazione della regione sull’impatto ambientale che, a seconda dell'esito, potrebbe mettere le ali o affossare il progetto. 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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