Centro antiviolenza, la lettera di Cicero alle associazioni
Martedi 14 Maggio 2013 alle 17:03 | 0 commenti
Sono fermamente convinto, al di là ed oltre la specifica gravità di un reato aberrante, che la violenza verso le donne rappresenti una delle peggiori soglie di abbruttimento della nostra società , del nostro vivere civile e -parlo per il mio sesso- del nostro essere uomini. Sono anche convinto che la violenza, non solo fisica, verso le donne debba essere punita senza individuare reati particolari o aggravanti di genere; il rischio di queste ultime è, a mio avviso, quello di generare una diversa considerazione verso la donna, che invece deve essere pari all'uomo, senza alcuna distinzione da quest'ultimo che possa allontanare il concetto di piena e totale parità tra i generi. Detto questo aggiungo anche che la violenza, spesso portata alle estreme conseguenza, deve essere punita con il massimo delle pene oggi previste -sicuramente da inasprisrsi- senza distinzioni tra una "vittima donna" ed una "vittima uomo", perchè la vittima è, sempre e comunque, prima di tutto una vita umana.
Mi rendo perfettamente conto di come, nel processo degenerativo e degradante della violenza anche e soprattutto in ambito famigliare e domestico, la donna sia l'elemento debole e sia portata, per educazione e timore ancestrale, a tacere a fronte degli abusi subiti. Ecco che qui si inserisce la preziosa azione del Vostro Centro: ascolto, aiuto, supporto, suggerimento, assistenza psicologica. La donna deve essere prima di tutto aiutata a denunciare la violenza, a far emergere quanto di buio può avvenire in ogni ambito della nostra città . E, immediatamente dopo, dobbiamo pretendere che il reato venga perseguito con la massima cura, severita e celerità , collocando la violenza alle donne ed in ambito famigliare tra le priorità di allarme sociale.
In questo intendo prendere fermamente posizione ed in caso di mia elezione l'orientamento sarà affinchè il Comune sia presente, come parte civile, al fianco di tante e silenziose vittime. Il Comune infatti è un ente esponenziale, che rappresenta una Comunità che in caso di violenza ad una sua componente è danneggiata nel suo tessuto, nelle sue relazioni, nella sua rete di famiglie, di lavoro, di socialità .
Non conosco, infine, l'esatto ammontare economico necessario al funzionamento di un servizio che, in realtà , ha un valore tale da non essere quantificabile. Credo però che vi siano risorse, rinunciando eventualmente a cose molto meno importanti, per coprire il finanziamento oggi garantito da Cariverona e resto fin d'ora disponibile a parlarne in modo puntuale con Voi.".Â
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.