Censimento 2011, ripopolamento dei capoluoghi: Vicenza più 4%
Martedi 9 Aprile 2013 alle 11:57 | 0 commenti
Regione Veneto - Nell'ultimo decennio in Veneto si registra un lento ripopolamento di alcuni capoluoghi di provincia anche se le cinture urbane continuano a mostrare un potere attrattivo maggiore. La tendenza è confermata dai dati del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni realizzato da Istat, che sono l'argomento dell'ultimo numero di "Statistiche flash", la pubblicazione periodica curata dalla Direzione Sistema Statistico della Regione.
A trasformare il puzzle della popolazione nei comuni del Veneto contribuiscono, oltre ai cambiamenti demografici, anche i mutamenti sociali ed economici degli ultimi decenni. Negli anni '90 molti capoluoghi italiani, anche nelle province venete, sono stati protagonisti di un fenomeno di fuga dalle città , che ha portato a un progressivo inurbamento delle cinture metropolitane, dilatando aree produttive e residenziali fino a creare arcipelaghi metropolitani. I motivi di questa espansione territoriale centrifuga sono da ricercare nella necessità di abitazioni meno costose e meno densamente distribuite sul territorio, nonché nell'esigenza di allontanarsi dal caos e dall'inquinamento metropolitano a favore di una maggiore qualità di vita. La città si trasforma, dunque, sempre più in un luogo di consumo, attraversata da chi ne utilizza servizi e risorse, da chi studia o lavora, da chi la visita come turista.Â
Dal 2001 in Veneto si assiste però a un lento ripopolamento di alcuni capoluoghi, come Vicenza (+4%), Belluno (+1,5%), Treviso (+1,1%) e Padova (+0,6%). I motori di questa nuova forza centripeta sono riconducibili da un lato al fenomeno dei grandi flussi migratori, che vede nuovi cittadini stranieri occupare in un primo momento i grandi centri urbani per eventualmente poi trasferirsi nei comuni limitrofi, e dall'altro allo sforzo di riqualificazione degli spazi urbani, intrapreso da molte città per riacquistare forza attrattiva. Sostanzialmente stabili invece i comuni di Rovigo e Verona, flessione per Venezia (-3,6%).
Nonostante la recente ripresa di alcuni capoluoghi, per molte aree del Veneto le cinture urbane mostrano comunque un potere attrattivo superiore, più le seconde cinture delle prime. Questo vale specialmente per le province situate nella fascia centrale della regione, con una maggiore dinamicità economica e occupazionale.
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