Cedro, fermi i lavori super urgenti ma zitte le associazioni: la "requisitoria" di Franca Equizi
Martedi 9 Ottobre 2012 alle 01:10 | 1 commenti
Franca Equizi, Amici Beppe Grillo Vicenza per una Vicenza a 5 Stelle - Torniamo a parlare del cedro per denunciare sia il fatto che i lavori sono fermi sia il biasimevole comportamento delle pseudo associazioni ambientaliste. E' passato oltre un mese dall'abbattimento, da parte del Comune, del cedro e degli altri alberi del giardino della signora Elvira Ceroni, la comproprietaria dell'area tra viale Trieste e via Ragazzi del 99 dove dovrebbe sorgere l'ennesima rotatoria.
 Da allora i lavori sono fermi e pensare che il sindaco, durante la sua visita in loco a metà agosto, aveva dichiarato che la realizzazione della rotatoria era urgentissima per il grave inquinamento causato dai mezzi fermi ai semafori dell'incrocio. Come mai a distanza di oltre un mese non vi è traccia della rotatoria e tanto meno del nuovo progetto revisionato promesso dal sindaco alla signora Elvira? L'urgenza forse era una scusa per accontentare Cicero o qualcun altro? Il sindaco ha voluto far pagare alla proprietaria il fatto di aver osato contraddirlo? Oppure sono state le giuste proteste dei commerciati, comprese le associazioni di categoria, contrari al nuovo progetto viabilistico comunale della zona a convincerlo a fermare i lavori? Riteniamo, concordando sul fatto che la nuova viabilità causerebbe la morte di molti negozi di vicinato presenti in zona, sia assolutamente necessario avere un progetto condiviso con i residenti prima di assassinare tante piante e sperperare soldi pubblici. Quando le amministrazioni, come nei vicini paesi civili, coinvolgeranno i cittadini nelle decisioni evitando queste vergognose azioni di forza? Un paese moderno deve tornare alla democrazia partecipata, le decisioni spettano solo ai cittadini, la democrazia rappresentativa ha fallito per colpa di politici che rappresentano spesso solo loro stessi. Basta con questi incapaci forti con i deboli e deboli con i forti.
Constatiamo inoltre con tristezza, nonostante la gravità dell'accaduto, il silenzio assordante delle varie associazioni ambientaliste e di tutti quei signori che, con telecamere e cronisti al seguito, si sono recati in processione dalla signora Elvira prima dell'assassinio degli alberi e poi sono inspiegabilmente scomparsi. Ad onor del vero, il giorno prima dell'intervento delle seghe comunali, la professoressa Giovanna Peruffo Dalla Pozza, presidente di Italia Nostra, aveva presentato alla stampa un progetto alternativo che permetteva il salvataggio del cedro secolare, ma, a parer nostro , come già accaduto in altri casi, più che un tentativo di cambiare le decisioni comunali, si trattava una litania funebre anticipata. La presidente non poteva non sapere, secondo noi, cosa sarebbe accaduto dopo poche ore visto che la figlia è dirigente di AIM Valore ambiente e il nipote niente meno che assessore all'ambiente del comune. Che tristezza infine rileggere il contenuto dell'allegata cartolina distribuita qualche tempo fa e che di seguito riportiamo fedelmente: "Il grande cedro, simbolo di Viale Trieste e via Ragazzi del 1899, un immenso albero, destinato ad essere cancellato dall'ennesima rotatoria, inventata dalla inesausta fantasia dei cementificatori berici, grandioso, possente, alto svettante, resistente da mezzo secolo all'inquinamento da polveri sottili, restituendo aria pura, ossigeno per i bambini. E' uno spettacolo naturale da proteggere! Ferite continue all'ambiente, scomparsa di giardini e piante secolari, spazio verde ridotto alle scuole, il più alto inquinamento da PM del Veneto e si continua a segare piante: e' questo il programma ecologico dell'assessore delegato all'ambiente? A cura di Valentina Dovigo, Luciano Parolin, Ciro Asproso, Camilla Zanarotti, Alessandro Guaiti, Paola Pesavento, Roberto Farinati, Mariagrazia Pegoraro, Silvano Sgreva, Cinzia Maini". Forse il fine di quella iniziativa, visto il comportamento successivo, era, non la salvaguardia del cedro, ma mettere sulla graticola l'allora consigliere delegato Cicero? Come mai il giorno del blitz nessuno di questi signori è venuto a protestare? Si vergognavano di dover ammettere che cicero, contando su tanti complici a Palazzo Trissino in primis il sindaco, non è l'unico mandate dell'assassinio di tanti alberi secolari sani? Vorremo capire perché se, per segare un povero cedro secolare, l'ordine parte da Cicero è gravissimo, ma se lo stesso ordine lo da Variati si fa finta di niente. Perché non hanno preso posizione pubblica come durante la precedente amministrazione? Forse vige l'obbligo del silenzio, a nostro parere sarebbe meglio dire omertà , se lo scempio viene compiuto da un'amministrazione vicina per posizioni politiche ? O peggio qualcuno ha minacciato, in caso di protesta, di non rinnovare il permesso di utilizzo, magari gratuito, di edifici comunali per le sedi delle loro associazioni o per i loro incontri? Noi pensiamo che chi tace è semplicemente complice.
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