Ceccato Lavaggi, Prebianca (Fiom Cgil): e il Comune di Montecchio sta a guardare?
Lunedi 28 Novembre 2011 alle 17:11 | 0 commenti
Cgil Vicenza - Sulla vicenda della Ceccato Lavaggi di Alte-Montecchio interviene Morgan Prebianca, segretario Fiom Cgil di Vicenza: "Nelle scorse settimane abbiamo avuto diversi incontri con la proprietà della Ceccato Lavaggi, azienda storica di Alte di Montecchio nel Vicentino. Durante le riunioni con la controparte sono emersi due nodi importanti: il primo riguarda la decisione dell'azienda di considerare in esubero 50 persone su 150 lavoratori complessivi. Un fatto preoccupante perché colpisce ben un terzo della forza lavoro della ditta e che rischia di mettere in discussione il futuro dell'azienda.
Su questo tema abbiamo intavolato con l'azienda una trattativa al fine di evitare i 50 licenziamenti ed optare quindi per la CIG (cassa integrazione) della durata di un anno, ed eventuale mobilità solo per i volontari.
Altro elemento sul tavolo di trattativa è l'eventuale spostamento della sede produttiva che ora è in Comune di Montecchio. Su questo fatto la dirigenza non ci ha informato oltre: sappiamo solo che avrebbero l'intenzione di spostarsi in altro luogo: non sappiamo se in un altro comune, un un'altra provincia o altra regione addirittura. L'azienda non ci vuole mettere al corrente del luogo dove potrebbe sorgere il nuovo stabilimento.
Questa è una preoccupazione notevole: la Ceccato Lavaggi è azienda storica che ha dato vita a Montecchio Maggiore proprio al quartiere di Alte.
Sappiamo (da articoli di stampa) che l'amministrazione comunale tramite il vicesindaco sta dialogando con la proprietà di Ceccato lavaggi. Come sindacato vorremmo che l'amministrazione rispondesse rispetto ad un interrogativo: cosa intende fare per mantenere nel proprio territorio un'azienda che ha dato vita e nome al paese?
O il Comune pensa di stare a guardare? Mi chiedo se gli amministratori siano consci della situazione: il fatto che un'azienda di questa portata se ne vada da Montecchio potrebbe provocare la deflagrazione di problematiche occupazionali e sociali. Non ci sono solo 150 posti, c'è anche l'indotto sul territorio!"
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