C'è il circo, traffico in tilt a Vicenza Est: la saga dei benpensanti
Sabato 19 Novembre 2011 alle 11:58 | 0 commenti
Riceviamo da Irene Rui e pubblichiamo.
Premetto che si riconosce l'importanza del Circo Orfei per l'occupazione circense, poiché in tempo di crisi e non solo, anche per i spettacoli viaggianti, gli Orfei continuano a fornire lavoro a migliaia di lavoratori sia professionisti circensi, sia personale operativo o manovalanza. Elemento non poco rilevante se si pensa che ad essere occupati sono soprattutto sinti e migranti che difficilmente troverebbero altra collocazione, visto che anche i circoli di piccole entità familiari stanno chiudendo l'attività per gli alti costi di gestione.
Gli Orfei, come anche i Togni e altre famiglie internazionali, stanno cercando di assorbire questi lavoratori. Come non si può non considerare la storia della famiglia Orfei che da professionisti domatori da secoli hanno introdotto nel circo lo spettacolo con animali, anche se questo è visto oggi in forma negativa grazie alle informazioni sui metodi di addestramento discutibili usati da alcune scuole. E' anche vero che gli Orfei gestiscono un ampio parco per il soggiorno di animali "pensionabili".
Ciò nonostante non ci si può d'esimere dal dare un giudizio negativo dell'uso che si fa di certi spettacoli (pur con beneficio degli attori umani circensi) da parte di istituzioni con corte e pubblico a seguito, per raccolte buoniste e benefiche per la salute di neonati abbinandolo allo sfruttamento diseducativo degli animali. E' vergognoso che i cittadini ben pensanti e per lo più distaccati sia dal mondo dello spettacolo circense, sia dalla vita degli animali che vi lavorano, pronti a criticare il circensi, i giostrai per non dire i sinti, con parole, fatti e pensieri non proprio dolci, si siano recati al circo per il galà , bloccando il traffico e del tutto indifferenti, compresa la stampa (noi no, ndr) alla protesta di animalisti e cittadini che non hanno gradito questa parata istituzionale e politica, che non gradiscono questo tipo di spettacoli.
Nello stesso tempo sono dell'idea che non è con l'allontanare dalla città i circhi con animali che si risolve lo sfruttamento della loro opera, questo è un espediente che non fa altro che aggravare la già triste situazione occupazionale degli spettacoli viaggianti. I domatori non hanno le capacità di trasformarsi in altri ruoli professionali che implicano corsi fin da bambini anche per la strutturazione muscolare.
La soluzione come in qualsiasi altro settore ambientale non è di facile risoluzione. Ci vorrebbe una normativa che indicasse i metodi da usare negli addestramenti sia di animali da spettacolo sia casalinghi, con l'introduzione di istituti autorizzati e controllati. Non dimentichiamo che lo sfruttamento e la lesione della libertà degli animali non esiste solo nei circhi, ma anche in acquari, zoo, fattorie degli animali, stalle, scuderie e allevamenti, per non parlare degli ambienti domestici.
Irene Rui
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