C'è critica e critica, dice Italo Francesco Baldo ad Achille Variati
Sabato 11 Maggio 2013 alle 17:14 | 0 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo.
Lamenta sempre il criticato che è facile fare le critiche, soprattutto da parte di chi non ha la responsabilità di prendere decisioni. E' questo il sofisma che esibisce colui che non vede premiati i propri sforzi in quello che aveva detto di compiere. La logica insegna che alcuni enunciati dipendono dalle condizioni sensibili che li determinano, ovvero ciò che si sostiene è in relazione a quanto viene concretamente compiuto.
Ora le critica devono dipendere dalle condizioni che sono dimostrabili sensibilmente. in quanto non si tratta di fare deduzioni generali, come ad esempio : "La mia parte politica è la migliore" quindi: " Tutto quello che dice o fa, è ottimo". Nelle elezioni amministrative, si va a giudicare non secondo la grande ideologia, come viene fatto in moltissimi casi, ma nella concretezza di quanto è stato compiuto. I grandi progetti (Nuovo Parco detto della Pace, Nuovo Stadio, Nuovo Municipio, Nuovo Hotel in piazza Biade, Nuova viabilità , Nuovo Consiglio di Amministrazione per la Biblioteca Bertoliana, Nuova sistemazione del Campo Marzo, ecc.) propagandati da cinque anni dal Sindaco Variati, sono appunto solo pensati, non hanno alcuna concretezza, anche perché di questi mai viene specificata la spesa reale a carico del Comune di Vicenza e soprattutto dove reperire le risorse, dato che quelle che esistevano sono state consumate per due terzi nel sistemare, si dice, l'asfaltatura di un po' di strade, ma non dei marciapiedi. Il restante terzo a eliminare debiti, che è sempre bene eliminare soprattutto quando non si può fare a meno di eliminarli. Per le attuali ide del Sindaco uscente non si sa dove si reperiranno tutte quelle risorse che serviranno. Non si tratta di una decina di milioni, ma almeno di un centinaio e non crediamo che " i privati", tanto spesso evocati, sopperiranno del tutto ai capitali, ma se daranno, vorranno avere prima di tutto e poi magari faranno delle opere pubbliche. Si nota che sempre i tempi non vengono, come sarebbe opportuno, indicati mai. Ora la buona amministrazione della casa, che è quella che deve essere di riferimento anche per la casa comune dei cittadini, insegna che prima di fare qualcosa, bisogna avere da parte i denari sufficienti oppure la possibilità di un mutuo per il quale le banche, compresa la Cassa Depositi e Prestiti, chiedono garanzie che non sono nel patrimonio artistico, la Basilica è incedibile, come i quadri o i libri antichi vanto della città di Vicenza, ma più prosaicamente in beni che si possono vendere.
Fare progetti è una bella attività dell'uomo e sognava anche il Cancelliere Tommaso Moro con la sua Utopia, ma poi gestiva oculatamente il patrimonio del Regno d'Inghilterra. Se si vuole sognare, si sogni, ma se si dice che i sogni sono realtà , allora sono giuste le critiche, che non vengono per partito preso, ma per illusioni spacciate per realtà concrete. La Vita è sogno, scriveva Calderon de La Barca, ma la vita del Comune è il concreto svolgersi dell'amministrazione. Non si fa buona amministrazione con la approvazione di progetti o documenti o Carte di Servizi, sapendo già a priori che resteranno lettera morta. Si compia una fatica di dire che cosa concretamente si può fare per le necessità dei cittadini di Vicenza in un'epoca di crisi dove manca anche il pane. La città ideale, vanto del nostro umanesimo, sia un pungolo, ma questo è dei filosofi, non degli amministratori. Che i re, a Vicenza i sindaci filosofeggino, insegnò Kant, non c'è da augurarselo. Per coloro che credono alle fantasie nella gestione dell'amministrazione comunale, sono opportune le critiche sia per il passato, troppe cose promesse e non compiute e per il futuro troppe idee senza gambe.
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