Cave da ripristinare in deroga per un anno, lo chiede Toniolo
Sabato 14 Luglio 2012 alle 20:38 | 0 commenti
Costantino Toniolo, Pdl Consiglio regionale del Veneto - Le norme transitorie in materia di cava diventino al più presto realtà in attesa della revisione della legge regionale sulle cave. Nella situazione attuale i costi economici ed ambientali in edilizia per la necessità di reperire la ghiaia fuori dalla regione non sono più sostenibili
"Nel Vicentino e nel Veronese non si possono più estrarre dal suolo sabbia e ghiaia a causa dell'esaurimento delle vecchie autorizzazioni di cava rilasciate con l'attuale norma regionale che risale ormai a 30 anni fa! Ecco che allora siamo costretti a importare questi materiali da fuori regione con un aumento esponenziale del traffico di camion che causa enormi ed ormai insostenibili costi economici ed ambientali; traffico che potrebbe essere evitato usando il materiale locale". Lo afferma il consigliere regionale Costantino Toniolo (PdL), presidente della Commissione bilancio, che l'altro ieri ha partecipato alla seduta della Terza commissione di palazzo Ferro Fini. "Il Consiglio deve arrivare in tempi brevi a rivedere la legge 44 del 1982 sulle cave ormai desueta", prosegue Toniolo, "per poter dare l'avvio ad un progetto di PRAC (Piano Regionale delle Attività di Cava) calibrato sulla situazione attuale. Nel frattempo, però, dobbiamo superare l'impasse venutasi a creare nel Vicentino e nel Veronese, zone ricche di sabbia e ghiaia, dove per assurdo non si può più estrarre questi materiali".
E prosegue quindi Toniolo: "Ben venga allora il progetto di legge 272 esaminato in commissione e che riporta una serie di disposizioni transitorie, che permetterebbero ai territori dell'Ovest del Veneto di ritornare autosufficienti per i materiali da costruzione come sabbia e ghiaia, ma è necessario che la proposta non penalizzi altri territori!" In pratica risulterebbe opportuno riformularla in alcune sue parti sentendo le associazioni di categoria.
Alcune limitazioni contenute nel progetto di legge, finalizzate a compensare le nuove possibilità estrattive, vanno infatti a limitare l'attività estrattiva in altre province venete rischiando di acuire altrove le difficoltà di questo importante settore in profonda crisi.
Pertanto il consigliere vicentino Costantino Toniolo invita i colleghi e in particolare il Presidente della Terza commissione a stringere i tempi: "Ne va dell'efficienza economica dei settori legati alle infrastrutture e all'edilizia che, nell'importare questi materiali, si vedono aumentare i costi di realizzazione delle opere: una situazione sempre meno sostenibile visto il periodo di crisi!"
Il progetto di legge 272 "Provvedimenti transitori in materia di attività estrattive", per i territori delle province di Verona e Vicenza propone la possibilità di rilasciare, in deroga alle norme vigenti e per un anno, autorizzazioni per l'ampliamento di cave non ancora estinte. Tali ampliamenti non potranno superare, ciascuno, 1.000.000 metri cubi e dovranno ottenere il parere favorevole del Consiglio comunale del Comune interessato.
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