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Cavallette nel vicentino, dall'emergenza agli interventi

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 8 Maggio 2014 alle 21:09 | 0 commenti

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Provincia di Vicenza - Le uova del calliptamus italicus si schiuderanno proprio in questi giorni ma la Provincia di Vicenza non è rimasta con le mani in mano. Torna con la tarda primavera la questione delle cavallette infestanti ma proprio per evitare che si trasformi in emergenza, come è successo in alcune aree del Vicentino, gli esperti dell'Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria “N. Strampelli” di Lonigo, in collaborazione con l'Università di Padova, non hanno perso tempo studiando letteralmente sul campo sia il fenomeno che gli interventi, in procinto di essere illustrati, la prossima settimana, nel corso di 3 incontri tra i Berici ed i Lessini aperti alla popolazione.

Spiega Sergio Carraro, responsabile del servizio fitopatologico dell'ente provinciale: “Martedì 13, mercoledì 14 e giovedì 15 maggio a Lonigo (sala convegni di piazza Garibaldi), Nanto (antica pieve) e Cornedo Vicentino (vecia filanda)  presenteremo il progetto  di monitoraggio territoriale e di contenimento delle specie perniciose realizzato dal Gruppo di Studio formato dalla Provincia di Vicenza, dal DAFNAE-Università di Padova, dal Servizio Fitosanitario della Regione Veneto, dal Dipartimento Igiene dell’ULSS 6 di Vicenza. In particolare illustreremo tutte le modalità di informazione  realizzate per essere aggiornati costantemente sull'evoluzione di queste popolazioni e nel contempo per fornire i consigli più utili  riguardo ai metodi da usare da parte dei cittadini. Questo è il primo step dell'attività svolta dal Gruppo composto anche dalle associazioni di categoria e dai Comuni, in particolare Brendola, Cornedo Vicentino e Nanto che partecipano anche economicamente al progetto”.

Non hanno perso tempo, si diceva, Provincia e Università. In effetti per tutto l'inverno si è lavorato all'individuazione delle grillare, i luoghi di riproduzione di tali insetti, partendo da Malo e scendendo, attraverso Monteviale e Costabissara fino a raggiungere i Colli Berici, e nel contempo all'individuazione dei metodi meno impattanti sotto l'aspetto ambientale. A cominciare dalle faraone, ormai delle vere e proprie star quando si parla di cavallette. “Abbiamo individuato – continua Carraro – un'area campione di 5 ettari e vi abbiamo collocato 200 animali. Noi sappiamo che questo si è rivelato in alcune zone come un sistema efficace però fino ad oggi si è trattato di un rimedio empirico. Noi vogliamo dargli un taglio scientifico, vale a dire vogliamo capire se si tratta di una soluzione efficace ovunque, quali possono essere i limiti o i condizionamenti che possono subire. Innanzitutto, comunque, abbiamo realizzato un accordo con le associazioni venatorie affinché queste faraone non finiscano nel carniere di qualcuno in mancanza di altre prede”.

Già, ma come salvare orti e campi dall'azione ad alzo zero del calliptamus, divoratore instancabile di tutto ciò che trova a terra? Innanzitutto una precisazione si impone. Sottolinea il dottor Fabio Chinellato, referente del Gruppo di Studio: “Evitare la psicosi. In Natura ci sono decine e decine di specie di questi insetti e non sono tutte nocive per le coltivazioni. Questo si verifica anche nel Vicentino dove le specie infestanti sono due: il già citato Calliptamus e il Barbitistes vicentinus che però vive sugli alberi. Proprio in questi giorni si capirà l'esito delle azioni di contenimento preventive avviate, compreso le trappole installate, ma è importante fin da ora che il cittadino sappia come comportarsi. Ad esempio non facendosi prendere dal panico se si ritrova l'orto infestato ma contattandoci e magari inviarci una foto. Ripeto, non tutte le cavallette sono Calliptamus e distruggono al loro passaggio”.

“Basta che ognuno faccia il poco richiesto” Sostiene ancora Chinellato. Per saperne di più basterà comunque visitare il blog soscavallette.worldpress.com o andare sulle medesime pagine Facebook o Twitter curate ed aggiornate costantemente. Chiude Carraro “Con il geoportale possiamo mappare in tempo reale, anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, i luoghi più sensibili. Qui comunque è segnato proprio tutto e sviluppiamo i temi riportati sul nostro Bollettino” Come dire, attivati che la Provincia di Vicenza ti informa e ti aiuta.

Leggi tutti gli articoli su: Provincia Vicenza, cavallette, Sergio Carraro

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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