Cauzioni d'accesso, il presidente Ipab: 'Ci adeguiamo, ma si verifichi la costituzionalità'
Venerdi 31 Agosto 2012 alle 18:16 | 0 commenti
Piove un'ondata di controlli sulle case di riposo venete: a promuoverli è la Regione, dopo che alcune verifiche e testimonianze hanno dimostrato la non ottemperanza da parte di molti istituti alla legge che vieta le cauzioni.
COSA SONO. Quando un anziano viene ospitato in una casa di riposo paga una retta mensile; la legge regionale vieta, però, che al momento del suo arrivo debba pagare un anticipo. Agli enti è stato dato tempo fino al 9 agosto scorso per adeguarsi, ma dalle verifiche effettuate pare che molti di essi chiedano anticipi anche di tre mensilità arrivando a farsi pagare fino a 6mila euro come garanzia. Fin da subito, infatti, l'Uripa -l'associazione che rappresenta le case di riposo - ha messo in dubbio la costituzionalità della norma, cosa che evidentemente ha fatto pensare agli enti di poterla ignorare.
DALLA REGIONE. Sono partiti gli avvertimenti dalla Regione, e in particolare dall'assessore Sernagiotto, che ha minacciato di rivolgersi alla procura se le case di riposo non si adegueranno al più presto. A breve, inoltre, le strutture riceveranno richiesta di inviare a Venezia i bilanci e gli stipendi dei dirigenti, che non dovranno superare i 110mila euro per i direttori e 55mila per gli altri.
VICENZA. Ipab è fra gli enti contattati dalla Regione anche se a Vicenza, come spiegato dal direttore Giovanni Rolando, è già dallo scorso febbraio che il deposito cauzionale richiesto agli ospiti è sceso a una mensilità . "Ci serve come garanzia per quando la residenza presso le nostre strutture finisce", ha spiegato. "Inoltre, per andare incontro alle famiglie abbiamo portato a 500 euro l'anticipo per chi sceglie di pagare tramite rid bancario, e sono in molti a farlo". Da Vicenza è stata comunque inviata comunicazione alla Regione di adeguamento alla legge da parte dell'Ipab: Rolando ha anticipato che sarà questa la decisione che verrà presa mercoledì prossimo dal consiglio di amministrazione. "Tuttavia", tiene a precisare, "siamo in attesa della verifica di costituzionalità richiesta dall'Uripa e avvallata da Giovanni Sala, docente dell'Università di Verona, e dall'avvocato Andrea Leoni: secondo loro la legge mina l'autonomia contrattuale degli enti".
La partita non si chiude qui, anche se effettivamente, ha ammesso Rolando, "alcune strutture hanno approfittato della situazione e un controllo su queste va fatto".
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