Cattaneo e Dal Molin: "Non mollo il lato est a Variati"
Lunedi 11 Luglio 2011 alle 09:11 | 0 commenti
Si sbagliava di grosso chi pensava che la questione della nuova base potesse esaurirsi semplicemente con il contraltare del Parco della Pace. "C'è spazio anche per la protezione civile" (dal n. 216 di VicenzaPiù).
Quasi non ce ne siamo accorti, ma la base Usa al Dal Molin ormai è diventata realtà . Dopo i lunghi anni della protesta, dei fronti del "sì" e del "no", il tempo sembra volato, fatto sta che oggi Camp Ederle 2 è per il 65% cosa fatta, le costruzioni ci sono già tutte, manca il contorno.
E mancano soprattutto le famose compensazioni (poi arrivate con tutte le discussioni che states eguendo anche qui) . Per spiegare la situazione attuale Roberto Cattaneo, leader del comitato "Sì Dal Molin" e consigliere provinciale forzista, usa una metafora che risulterà particolarmente indigesta ai suoi oppositori: "Abbiamo la torta: adesso mettiamoci le candeline in cima". Al momento da festeggiare c'è davvero poco-nulla. Di concreto ci sono solo quegli undici milioni del Cipe destinati al Parco della Pace. Detta così potrebbe far pensare ad un'imminente ammissione di fallimento da parte dello stesso Cattaneo. Qualcosa della serie: scusate, è vero, gli americani e il governo Berlusconi ci hanno fregato. Ovvio che non sia così. Innanzitutto perché il peso di Cattaneo nella vicenda Dal Molin non può essere considerato a tal punto fondamentale, e poi perché il consigliere provinciale sta ancora giocando la sua partita: portare a casa il maggior numero di posti di lavoro per gli italiani nella nuova base. A tal proposito Cattaneo vorrebbe che, se anche non fossero subito i trecento promessi inizialmente, venisse messo qualcosa nero su bianco. E poi ci sarebbero le compensazioni vere e proprie, quelle che uno si immagina di vedere e di toccare con mano, non quelle tradotte in posti di lavoro. Su questo Cattaneo è molto critico nei confronti di Variati e del fronte del "no alla base": "Sono stato il primo a parlare di compensazioni, ma non mi hanno mai lasciato parlare perché ormai ero stato etichettato come ‘venduto agli americani'. Ma Variati cosa ha portato a casa? Niente. Sta portando avanti solo il discorso che politicamente gli preme davvero, cioè il Parco della Pace". L'idea che il centrosinistra possa piantare una bandierina sui 63 ettari del lato est non va giù a Cattaneo. Evidentemente, un po' come nel Risiko, a guadagnare territori ci si prende gusto e comunque Cattaneo rientra in una parte politica e questa parte politica lì vuole vedere la sede della protezione civile. Tanto più che Variati, con la cementificazione del vicino Laghetto con il Pp10, offre il fianco alla reazione del consigliere provinciale dopo anni passati da quest'ultimo a fare la figura del gran cattivo, del "venduto agli americani". E infatti: "Nessun no-base si è mobilitato contro il Pp10, eppure anche quello, come il Dal Molin, porterà traffico e inquinamento" non perde l'occasione di sottolineare Cattaneo. A sventolare contro la base rimane solo la bandierina della pace. Quanti sono i pacifisti in città ? Un centinaio? "Sul lato est possono starci sia un parco che la protezione e l'aeroclub - afferma l'ex portavoce del "Sì Dal Molin"- Sul futuro dell'area il sindaco avrebbe dovuto coinvolgere tutti e invece ha fatto solo incontri di parte". È la vecchia questione: il sindaco deve essere sindaco di tutti o solo dei suoi sostenitori? Di tutti, verrebbe ovviamente da rispondere. Ma la cosa diventa meno ovvia dopo una battaglia come quella alla quale abbiamo assistito tra il 2006 e il 2008 e una vittoria elettorale, quella di Variati, legata almeno in parte alla questione Dal Molin. In questo senso, se base Usa è sinonimo di centrodestra (almeno a livello locale visto che a livello nazionale anche Prodi si era detto favorevole alla Ederle 2, o comunque non ha certo provato ad opporsi), Parco della Pace è diventato sinonimo di centrosinistra. La partita sembrava potersi chiudere così, con un apparente pari e patta. E invece no, perché lo stesso parco è diventato oggetto di contesa. Poveri "no base", nemmeno il contentino. Potrebbe quindi venirne fuori un cocktail Dal Molin composto pressappoco così: tre quarti di centrodestra e un quarto di centrosinistra. "Gestire un parco così sarebbe molto costoso - dice Cattaneo - Intanto per realizzarlo non è detto che bastino gli undici milioni di euro previsti visto che solo la bonifica, sul lato ovest, è costata sei milioni. E poi, lo manteniamo a nostre spese? Lì ci sono ancora gli hangar: prima che cadano a pezzi io li sistemerei e li darei alla protezione civile e ad associazioni. Gli americani non ci devono dare fondi, ma se in passato l'amministrazione comunale avesse avanzato agli Usa delle proposte, ne sarebbe potuto scaturire qualcosa di buono, di davvero utile per la città . Ad esempio avremmo risparmiato i soldi per il nuovo impianto di rugby e magari ricostruito il palasport. Ma queste erano cose che si sarebbero dovute fare ancora anni fa". E oggi che si può fare? "La Provincia cerca di portare a casa i quattro obiettivi che si era posta sin dall'inizio: tangenziale, università , posti di lavoro e sconti sui dazi doganali". L'anno prossimo ci saranno le elezioni: Cattaneo si ripresenterà ? "Sara il partito a decidere, io do la mia disponibilità ".
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