Caso Miteni, 5 stelle: "Nessuno ha chiesto la bonifica, Regione complice"
Martedi 31 Gennaio 2017 alle 15:32 | 0 commenti
"Alla luce del sequestro di ieri di una zona limitrofa e di proprietà della Miteni con scarti industriali, le voci di rifiuti sotterrati non sono più solo dubbi ma certezze.- Scrivono in una nota i consiglieri regionali pentastellati Jacopo Berti, Manuel Brusco e Sonia Perenzoni- Ora le istituzioni locali hanno l'obbligo morale e sostanziale di emettere l'ordinanza di bonifica obbligando la Miteni a cercare i rifiuti e a bonificare l'area. Ma finora nessun ente pubblico, né il sindaco di Trissino Faccio Davide, né il presidente della provincia di Vicenza Variati, né Zaia ha emesso l'ordinanza di bonifica alla Miteni.
 E' ora di smetterla di rimandare questa operazione che chiediamo da anni. Ora nessuno può continuare a nascondere la testa sotto la sabbia. Ora chi rappresenta i cittadini deve tirare fuori gli attributi ed emettere questa ordinanza. L'immobilismo della Regione significa complicità . Durante il consiglio regionale straordinario sui Pfas dello scorso Aprile, l'assessore Bottacin minacciò di denunciare noi del M5S per procurato allarme. Oggi, quasi un anno dopo, abbiamo 9 avvisi di garanzia, un'area sotto sequestro e indagini in corso. Quanto tempo avrebbero potuto risparmiare intervenendo quando gliel'abbiamo detto? Quante vite salvate? Chi deve pagare allora, noi o la Giunta Zaia insieme a chi ha inquinato?
Abbiamo preparato un'interrogazione per chiedere alla Regione perché non sia ancora partita l'ordinanza di bonifica alla Miteni e se ha intenzione di farlo. In caso contrario dovremo pensare all'ennesima copertura, come avvenuto con la relazione inviata da Mantoan sui danni mortali dei Pfas.
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