Caso "la Vela", la parola ad Elena Girardi
Mercoledi 9 Novembre 2011 alle 17:45 | 0 commenti
Ho notato l'articolo pubblicato su VicenzaPiù del 30 ottobre a pagina 13 dal titolo "Da Grumolo alla Torre Girardi fino ai fanghi conciari: il filotto dei silenzi ambientali vicentini". E vorrei fare alcune considerazioni al riguardo. Anzitutto rilevo che "Torre Girardi" viene evidenziato in rosso, ma ci si dimentica che veste nero lutto dal Natale del 2005. Da tempo ci sono due comitati che si avvicendano ciclicamente, e nello specifico Legambiente, a perpetrare l'illegalità della costruzione dell'immobile denominata "Torre Girardi" (il suo vero nome sarebbe "La Vela" ne evoca infatti la forma), per un presunto mancato rispetto del vincolo ambientale a riguardo della Roggia Dioma e che con la colpevole ignoranza provocano da due anni una ingiustificata diffidenza da parte di operatori che hanno manifestato interesse all'acquisto.
Molti mi hanno suggerito in passato ed alcuni lo pensano ancora oggi, che dovrei abituarmi o addirittura restare indifferente alle decisioni supreme attuate ed alle affermazioni false espresse. Al giorno d'oggi ci si lamenta sempre più frequentemente del fatto che subiamo regolarmente qualche sopruso, senza però reagire, di conseguenza con questo comportamento si avvalla la consuetudine di dover sottostare al più forte, non importa se costui non opera legittimamente. Non condivido ed affermo con vigore che le ingiustizie vanno combattute e non subite.
Come fanno talune persone a non far mai i conti con la propria coscienza, come riescono a dispensare sfrontatamente tanta gratuita e spietata disgrazia al prossimo? Come fanno dormire sonni tranquilli avendo sconvolto quello di altri agendo in malafede? Mi chiedo perché non si voglia che questa storia finisca una volta per tutte dopo aver arrecato tanto danno, con un pizzico di dignità per tutti: per primi peer i creditori dell'azienda, per chi si è visto inflitto il danno, e perché no anche per gli accusatori e gli autori.
Costoro parlano sparlano stendono disegni senza rendersi conto (me lo auguro) che sentenziano sulle teste di persone fisiche con famiglia, non su una fantomatica società . Troppo bella "La Vela", cosi affermano molti imprenditori ed architetti, un boccone prelibato che molti stanno attendendo di veder scorrere su acqua fallimentare; ma di questo ho già avuto modo di informare grazie al vostro periodico. Dopo questa mia breve introduzione passo a dimostrare quanto sopra asserito facendone una questione di legalità .
Mi permetto quindi, per una questione di correttezza di informazione, di fornire a comprova dell'infondatezza delle asserzioni di Legambiente, lo stralcio, riguardante il vincolo, di una recente sentenza del Tribunale di Vicenza, nonché dichiarazione di inesistenza del vincolo ambientale da parte del settore Urbanistica del Comune di Vicenza.
In conclusione i comitati antiabusi ed associazioni tipo Legambiente e tutti gli altri che hanno rimostranze da muovere alla iniziativa che mio fratello Enrico ha promosso legittimamente, prima di dichiarare l'illegalità sono invitati a denunziare la sentenza del Tribunale di Vicenza, ricorrere contro il parere del Comune di Vicenza. Dopo aver ottenuto sentenze, pareri giudiziari conformi alle loro opinioni potranno legittimamente affermare l'illegalità . Diversamente sono loro che commettono abuso danneggiando persone che valgono almeno quanto l'ambiente. Questi illazioni vessatorie possono generare atti amministrativi come di fatto è successo, l'ultimo dei quali la decadenza del Permesso a Costruire ottenuto nel 2008 per l'immobile La Vela, nonostante vi siamo elementi giuridici tali da indurre una cautela più consapevole e responsabile verso tutti i cittadini anche quelli già feriti da provvedimenti ingiusti.
Elena Girardi
Girardi Spa
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