Ipab, Rolando pronto a querelare Sernagiotto: lui insulta, noi siamo persone oneste
Martedi 5 Marzo 2013 alle 19:22 | 0 commenti
Svariati impegni l'hanno trattenuto dal presentarsi in Regione. Non, però, dal fare valutazioni profonde sulla diatriba con Remo Sernagiotto, assessore regionale ai servizi sociali. Giovanni Rolando, presidente dell'Ipab di Vicenza, parte a diesel, non avrebbe voglia di star lì a spostare il confronto sul piano politico, spiega perché aveva messo in agenda la visita a Palazzo Balbi: "Le quote sanitarie di rilievo che spettano alle regione hanno un valore ormai basso e la situazione sta diventando insostenibile. Volevo sensibilizzare su questo argomento".Â
Lo farà giovedì in consiglio comunale a Vicenza, ma ci sono tanti altri argomenti che Rolando avrebbe voluto approfondire: "Mi piacerebbe capire a che punto siamo con la riforma delle Ipab. Il Veneto è l'unica regione a non averla ancora attuata e siamo ancora fermi ad uno statuto d'epoca garibaldina. Inoltre, avrei anche avuto piacere di scambiare qualche considerazione con l'assessore". Ed è qui che arriva l'intoppo. Perché il dialogo è ormai impossibile, perché i botta e risposta mediatici hanno infervorato la diatriba, perché - tiene a precisare Rolando - "è difficile interloquire con una persona che non fa altro che insultare. Leggo ciò che dichiara Sernagiotto e resto basito". Parla con toni pacati, ma decisi il presidente dell'Ipab di Vicenza e fa intuire - tra le pieghe della conversazione - che sporgerà querela personale nei confronti di Sernagiotto per le pesanti dichiarazioni rilasciate nelle ultime interviste a VicenzaPiù: "Ognuno deve assumersi la responsabilità di quello che dice". Il presidente dell'Ipab vuole a tutti i costi difendere la dignità propria, quella dei suoi collaboratori e quella dell'intero ente: "Noi siamo persone di un'onestà cristallina, andiamo avanti a testa alta. Magari, se l'assessore di degnasse di venire a Vicenza, si renderebbe conto di quanto è complessa la nostra Ipab, con otto residenze ed oltre 800 anziani ospitati quotidianamente. E capirebbe che ruolo determinante svolge nel territorio per il buon funzionamento dei servizi sociali". Alla proposta di azzerare i costi dei cda, Rolando ha una risposta pronta: "Abbiamo già ridotto della metà il numero dei dirigenti e gli stipendi che percepiamo sono alla luce del sole, possono consultarli tutti. Pensi a lui, insomma, che guadagna circa 10mila euro netti al mese. O magari al precedente presidente dell'Ipab che guadagnava 5.000 euro al mese e al suo direttore generale che incassava oltre 140mila euro all'anno". Ultima replica sull'incapacità manageriale accusata da Sernagiotto, che provocatoriamente aveva dichiarato: "Vorrei tanto vedere il curriculum di Rolando e capire se ha ricoperto ruoli manageriali e non soltanto pubblici". Il presidente dell'Ipab di Vicenza risponde così: "Ho lavorato 42 anni nell'industria privata, tra i quali sei da assunto per concorso in Fiat engineering. Non ho altro da aggiungere e soprattutto non ho bisogno di ricorrere all'offesa".
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