Carte prepagate aziendali e Cro online: le promesse BPVi passano per l'(in)efficienza
Domenica 24 Gennaio 2016 alle 11:23 | 0 commenti
Che la fiducia in ogni attività passi per il mantenimento delle piccole promesse è risaputo e se per un formaggio "la fiducia vuol dire Galbani" nella Popolare di Vicenza la fiducia operativa è riposta in Iacopo De Francisco, il vice direttore generale vicario a cui dal 12 giugno 2015 all'atto del suo "ingaggio" a Vicenza è demandata dall'Ad Francesco Iorio. De Francisco, che è Responsabile dlla Divisione Mercati, tra i suoi compiti onerosi ne aveva un paio, citiamo a caso, di semplici. Il primo è fare in modo che un'azienda che utilizzi carte aziendali prepagate, per seguire le spese di chi le abbia in dotazione, ne possa controllare saldi e movimenti in tempo reale (cosa che d'altronde avviene per le carte prepagate BPVi personali) .
Il secondo è che disposto un bonifico se ne possa avere subito il CRO online (nelle altre banche in un quarto d'ora appare nella schermata di home banking).
Oggi, a sei mesi di distanza dal suo insediamento accompagnato da (proclami di) riorganizzazioni, ristrutturazioni ed efficientamenti (che brutta parola!), saldi e movimenti della prepagate aziendali ci mettono giorni e giorni per apparire per cui sono costantemente inaffidabili, dei CRO rapidi si rimane sempre in fiduciosa attesa.
Il valore della Banca Popolare di Vicenza in Borsa dipenderà da tanti fattori, di sicuro, tra cui quelli fissati dai tanti termini inglesi (Cet1, Tier, ...) ma se la Banca non è capace di dare, in italiano, i saldi in tempo reale, con un evidente scoordinamento tra settore personale (in cui le carte "funzionano") e quello "aziendale" (in cui sono ai tempi dei piccioni viaggiatori), e servizi in tempo ragionevole, caro dr. De Francisco lei dal 2002 al 2011 cosa ha fatto come "Partner di Mc Kinsey & Co. con l'incarico di Responsabile della Practice Banking Organization in EMEA e della Practice Organization nell'Area Mediterraneo"?
Teoria? In inglese?
Di sicuro lei ha arricchito il suo curriculum (sorry "you enhanced your references"...), insieme ai suoi fee, ma un po' di sano sportello lei lo ha mai fatto o, almeno, lei lo ha mai visto?
La sua banca non risponde ad altre domande, lei almeno risponda, con i fatti, a questa.
Sennò a che pro dare fiducia alle tante e più impegnative affermazioni dell'attuale vertice?
Se non si sanno fare le cose semplici, quelle più complesse i vecchi soci, beffati, e i nuovi azionisti, quelli rapaci, da chi se le aspetteranno?
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