Carta prepagata sicura per il 69% degli italiani
Domenica 27 Giugno 2010 alle 09:45 | 0 commenti
Adico - Le carte prepagate sono pratiche, flessibile e sicure in quanto utilissime per la spesa di tutti i giorni, ma anche per gli acquisti in Italia e all'estero e per lo shopping su Internet.
Sono considerate strumenti di pagamento sicuri per il 69% del campione, comode per il 21%, flessibili per il 10%. La ragione espressa dalla maggioranza delle persone è "offre ampie disponibilità di denaro senza paura di dover portare con sè il cash". Eppure, nonostante negli ultimi anni si sia registrato un significativo incremento dell'utilizzo di queste tesserine - spiega il presidente dell' Adico, Carlo Garofolini - in Italia sono ancora troppo pochi i portafogli che le contengono, al contrario di quanto accade nel resto d'Europa.
Infatti da una ricerca dall'Area pianificazione strategica, research & investor relations di Banca Monte dei Paschi di Siena in Italia le carte di pagamento sono passate dalle 600.000 unità in circolazione nel 2006 alle 800.000 del 2009. E, secondo i risultati, si contano solo 64 operazioni con strumenti alternativi al contante per abitante rispetto a una media europea di 160. Inoltre, il numero di carte e il transato pro-capite risultano significativamente inferiori ai principali paesi dell'Ue: 1,5 carte pro capite contro 1,9 medie e circa 2.900 euro di transato pro-capite rispetto ai 4.900 euro di media.
La ricerca ha, altresì', evidenziato un altro fenomeno tutto italiano che negli ultimi anni ha sicuramente condizionato il mercato delle carte di credito: le tessere pregate, uno strumento di pagamento che sta spopolando soprattutto tra i giovani e tra chi non ha un flusso di reddito stabile, si legge nella ricerca. Il motivo e' facilmente spiegabile: si tratta di tessere acquistabili a priori con un credito scalare.
Cosi', nel caso in cui l'importo disponibile sulla prepagata risultasse inferiore a quello degli acquisti che si stanno pagando, l'operazione non va a buon fine. Altra caratteristica e' la mancanza di un collegamento a un conto corrente. Condizione che spinge i soggetti "non bancabili" (attualmente un italiano su quattro) a richiederne una. Per questi italiani, che non avrebbero di fatto altro accesso al credito, perche' senza lavoro o altre garanzie, la prepagata rappresenta cosi' l'unica possibilita' di avere una rapporto bancario.
Ma non sono solo le prepagate a piacere agli italiani: ci sono anche le carte revolving che consentono al titolare della carta di ottenere un prestito che non e' tenuto a ripagare completamente al primo estratto conto, ma lo può rimborsare nel tempo e con flessibilità . Inoltre, se si paga con una carta a rimborso dilazionato, non si compila nulla, se non al momento della richiesta della stessa. E nessuno, a parte il titolare e l'emittente della carta, saprà che si e' comperato a rate. Con la differenza che, mentre se si chiede un prestito la società a cui ci si rivolge vaglia ogni singola pratica, con la carta viene concesso un plafond di spesa da utilizzare quando e come meglio si crede.
Il limite delle carte revolving? Sicuramente il prezzo imposto per questa rateizzazione del pagamento. Per l'Adico si tratta, infatti, di un costo elevatissimo.
Capitolo a parte per la penetrazione dei Pos e degli Atm. Secondo la ricerca, in Italia sembra aver raggiunto la maturità : 26 Pos ogni 1.000 abitanti contro una media di 25 e 1,1 Atm ogni 1.000 abitanti contro una media di 0,9. Dati in linea con la media europea, mentre il transato per Pos e' significativamente inferiore.
Intanto il futuro delle carte di credito è sempre più vicino e si chiama contactless e mobile payments, quando neanche le tessere di plastica serviranno più.
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