Quotidiano | Categorie: Politica, Sanità

Daniela Carraro, se son rose fioriranno

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 14 Giugno 2013 alle 16:02 | 0 commenti

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"Tanto tuonò che piovve" la seconda volta, verrebbe da dire dopo il comunicato stampa arrivatoci oggi dalla Ulss 4, quella "famosa" per l'Ospedale Unico dell'Alto Vicentino, vulgariter Ospedale di Santorso, pagato dal pubblico al costruttore nonché suo principale beneficiario privato con modalità pluri milionarie ancora tutte da scoprire.

E famosa anche per il "caratterino" ben poco da servizio pubblico della sua principale super stipendiata, il dg Daniela Carraro, che da tempo non solo asserisce che i cittadini e i sindaci non "capirebbero" i dati del project financing ma non risponde neanche direttamente alle nostre domande, oltre che sul project, anche su tutte le costose dotazioni abbandonate al "vecchio" De Lellis di Schio e su tante altre questioni, che, per agevolarne la memoria, le abbiamo riproposto sul n. 256 di VicenzaPiù da oggi in distribuzione e che "vi regaliamo" a seguire*.

Perché piove per la seconda volta? Perché dopo la decisione di vietare la vendita di alcolici al bar e al ristorante dell'Ospedale di Santorso (una delle nostre iniziali denunce accolte con la fanfara mediatica dei ringraziamenti all'appaltatrice Serenissima che rinuncia al business alcolico in ... un ospedale) oggi Daniela Carraro dà risposta a un'altra delle nostre domande: «ha posto rimedio alla mancanza di privacy dei pazienti sia nelle sale del pronto soccorso che nelle loro stanze di ricovero, specialmente quelle a piano terra con stupendi vetri trasparenti verso l'esterno...?».

Infatti la nostra dg ci annunzia gaudium magnum il "Progetto di Umanizzazione delle cure", come se, ops, ammettesse che prima erano disumane, e in particolare che «le porte finestre dei servizi e reparti dell'Ospedale sono state schermate per tutelare la riservatezza dei ricoverati e dei visitatori. Le unità operative schermate finora sono la Dialisi e l'Oncologia e SOAP, che essendo al piano terra erano facilmente visibili dall'esterno. Prossimamente si procederà a schermare gli altri reparti e servizi: Pronto Soccorso, Ostetricia e Ginecologia e altri, in ordine di priorità dal basso all'alto...».

Forza e coraggio Daniela! Se son rose fioriranno e passo passo riuscirà a fare tutto quello che avrebbe dovuto già fare visto che anche per questo è, discretamente, pagata.  Noi di VicenzaPiù siamo ancora pazienti, un po' meno potrebbero esserlo i pazienti dell'ospedale. Anche se "umanizzati", direbbe Maroni by Crozza.

 

*Daniela Carraro, diamo più coraggio al dg della Ulss 4
Di Giovanni Coviello

Da VicenzaPiù n. 256 del 14 giugno 2013.

«Il direttore generale dell'Ospedale di Santorso (ma Daniela Carraro preferisce chiamarlo "ufficialmente" Ospedale Unico dell'Alto Vicentino, magari per mimetizzarne i problemi nell'immaginario collettivo, ndr) ci ha ricevuto solo il 4 marzo, come è noto a chi ci ha già letto, nonostante l'avessimo contattata prima del servizio su VicenzaPiù n. 246 ... del 16 febbraio 2013», così scrivevamo su VicenzaPiù n. 253 e sugli altri periodici del network il 19 aprile 2013 dopo che a febbraio avevamo appunto pubblicato le foto che documentavano e denunciavano tutte le costose dotazioni abbandonate al "vecchio" De Lellis di Schio «con "tanto" di scatole già riempite di materiali e quant'altro e chiuse con su scritte a pennarello le stanze di destinazione a Santorso» ... Le foto erano pubblicate con una semplice didascalia, che indicava anche il valore di massima del materiale se ricomprato...». E riportavamo che «l'accusa, che pure evidenzia "le spese di pulizia di locali semi abbandonati e il mancato smaltimento anche di rifiuti che potrebbero essere tossici", punta il dito contro gli altri sprechi da abbandono "perché per contratto tutto quello che manca a Santorso viene obbligatoriamente comprato ex novo da chi gestisce il project ai prezzi e con le modalità dallo stesso stabilite"». Il 4 marzo Daniela Carraro ci ha ricevuto, ma, così come abbiamo scritto più volte, rimaniamo «ancora sgomenti della sua reazione successiva ... quando il direttore generale ha iniziato all'improvviso e poi continuato a parlare senza ascoltare a mo' dei politici strombazzanti dei peggiori talk show». Abbiamo formulato, quindi, al Dg per iscritto su questi media (e ora anche via mail) le domande a cui chiedevamo, e con noi i lettori e cittadini chiedevano, che rispondesse e, nel suo silenzio rimaniamo «molto preoccupati che la gestione di una Ulss importante come la 4, sede dell'ospedale di Santorso costruito con un, a dir poco, discusso project financing, sia affidata a una persona come lei. Intollerante all'improvviso verso il direttore di un giornale che dall'8 di febbraio attende pazientemente le sue spiegazioni per i lettori, molti dei quali utenti della Ulss 4 ...» A «Daniela Carraro, che avrebbe come referenti nel complesso mondo della sanità veneta politici importanti come Giancarlo Galan e Marino Zorzato, e che è diventata "famosa per la sua capacità di gestire i rapporti da quando ha detto su Il Giornale di Vicenza che il contratto del project financing di Santorso è meglio non darlo a cittadini e sindaci, perché incapaci di capirlo" chiediamo, qui9ndi, ancora una volta di chiarirci i perché di quegli sprechi e, per quanto di sua competenza, i punti bui di cui all'articolo accanto. «Signora Carraro - riecco le domande ad abundantiam - dove sono e perché i pannelli fotovoltaici del tetto che sarebbero stati scardinati dal vento? Dove sono i televisori che l'associazione "Amici del cuore" avrebbe regalato ma che sarebbero ancora imballati perché il consorzio che ha "vinto" l'appalto per il project financing avrebbe intenzione di installare tv a gettone? Le risulterebbe che un noto primario dell'ex pronto soccorso di Schio ora in pensione avrebbe denunciato in una riunione pubblica de La Destra che «la pavimentazione di chirurgia a Santorso è a rischio di infiltrazione di rifiuti organici»? E ci tranquillizza sulla non credibilità dei timori paventati per l'innalzamento dei controsoffitti delle sale esterne a quella operatoria di chirurgia quando gli appositi apparati ne espellono fuori l'aria, batteri inclusi? E, dopo l'incidente alle tubazioni, pure previsto da molti che ne temevano l'insufficiente resistenza alle pressioni contrattualmente fissate nel "contratto ignoto", è a conoscenza di bagni e pavimenti in cattive condizioni? Se lei, di sicuro, non è responsabile di "eventuali" anomalie e mancate verifiche contrattuali (purchè precedenti alla sua nomina, ndr), con altrettanta certezza ha il dovere di rispondere prima che le chiediamo anche se ha posto rimedio alla mancanza di privacy dei pazienti sia nelle sale del pronto soccorso che nelle loro stanze di ricovero, specialmente quelle a piano terra con stupendi vetri trasparenti verso l'esterno, se i "posteggiatori" del famoso parking di Santorso verranno protetti dalla prossima canicola dopo aver subito il freddo glaciale e se la mensa di fatto "nuova" dell'ex ospedale di Thiene verrà rifatta ... ». Risponda, glielo chiediamo di nuovo noi umili direttori di piccoli media locali insieme a tanti altri che le fanno coraggio, più coraggio che non nei precedenti inviti. Il 31 maggio scorso, così ha scritto il nostro Alessandro Pagano Dritto in occasione della presentazione del progetto Caleidoscopio, che riguarda persone con disabilità mentali e psichiche di ogni età fino ai 30 anni, «riprendendo forse anche uno spunto lanciato a inizio serata dal Consigliere regionale Giuseppe Berlato Sella che aveva sostenuto, destando ... qualche perplessità, che «la stampa dovrebbe lanciare messaggi che rendano i cittadini sereni», ha sottolineato che «Non si è perso nemmeno un seggiolino e uno sgabello. Quest'Ulss non ha sprecato nulla, né persone né cose». Ci ripeta, allora, quello che ha detto ma documentando le frasi ufficiali così come noi abbiamo fatto per le domande sostanziate da foto e ci completi le risposte. Lei, coraggio, è un direttore generale, le ripeto, mica è un caporale?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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