Quotidiano | Categorie: Politica

Caro direttore VicenzaPiù, caro Ass. Ciambetti

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 2 Ottobre 2010 alle 11:47 | 0 commenti

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Caro Ciambetti, premetto come direttore di questa testata che le opinioni di Mannino (dietro le quali si sono fatte schermo le pressioni subite da VicenzaPiù, scomodo, invece, per ben altre inchieste e opinioni pubblicate!) , a cui l'amico Ciambetti fa "forzosamente" riferimento nella lettera che ci invia e che volentieri, come sempre, pubblichiamo di seguito, non hanno relazione alcuna, neanche dialettica-ideologica con quanto di mai abbastanza esecrabile avvenuto (per volontà e per utilità di chi?) al direttore Belpietro.

Se violenza c'è stata, dialettica e pratica, è quella nata in quel convegno, spiace dirlo a un liberale come me, dalle frasi "cinesizzanti" di Andrea Tomat, il Presidente degli industriali del Veneto, che, negando di volerlo fare, portava ad esempio quel paese (notoriamente ... democratico e liberale) ai nostri industriali e sindacalisti. La frase di Mannino era ed è una risposta provocatoria a "quella violenza" che andrebbe letta e capita in quel contesto. Ciò lo dico, inusualmente prima di pubblicare lo scritto di Ciambetti, per evitare a priori che si ripetano, cosa non certamente negli intenti dell'assessore, le strumentalizzazioni ascoltate anche ieri sera nella rubrica di Rai 2 L'altra parola in cui il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallustl, sosteneva che gli, a suo dire, insufficienti richiami del presidente della Camera Fini all'on. Di Pietro durante il suo violento attacco al premier erano una delle cause dell'attentato al collega Belpietro. Per fortuna che i terroristi (?) di oggi falliscono di fatto e banalmente gli attentati, che i veri terroristi di una volta portavano sempre a tremendo compimento, ma, caro amico Ciambetti, non caschi anche lei nel voler trovare delle colpe e delle volontà da mandanti in chi scrive semplicemente denunciando le violenze quotidiane subite dagli italiani, che da 150 giorni non hanno un ministro allo sviluppo e che vedono maggioranza e minoranza (a Roma come in ogni paesino sperduto nel nord e nel sud) accapigliarsi quotidianamente su questioni personali e di basso livello, se non illegali, senza che i veri problemi vengano affrontati. Se usassi il metro di Sallusti dovrei dire che questi nostri governanti sono i mandanti della violenza, più subita che esercitata, del Paese!

Grazie e ora, vantaggio della mia inusuale premessa, a lei l''ultima (gradita) parola...

Il direttore Giovanni Coviello

 

Di Roberto Ciambetti

Caro direttore, non è passata nemmeno una settimana da quando le avevo manifestato la mia solidarietà per le pressioni subite da Vicenzapiù e, contemporaneamente, criticato l'articolo che aveva fornito il pretesto per dar l'avvio a quelle ingerenze fuori luogo, che un altro giornalista, Maurizio Belpietro, sfugge in maniera tanto rocambolesca quanto fortunata ad un agguato armato.
I timori che manifestavo nello stigmatizzare l'articolo di Alessio Mannino trovano nuovo alimento, ma il coraggio dell'intelligenza deve spingerci a cercare di ricomporre un clima di confronto civile riportando il dibattito politico nell'alveo democratico. Oggi siamo sommersi da faziosità devastanti, con le quali si finge di affrontare problemi epocali, ma in verità li si fugge. Ci sono troppi cattivi maestri in giro, a destra come a sinistra, a Vicenza come a Roma o Venezia: c'è chi esaspera i toni, quasi che con l'alzare la voce si possano nascondere vecchie e nuove magagne della politichetta italica, dalla corruzione evidente (e lo dico nella settimana in cui, vergognosamente, un assessore leghista nel veneziano è stato arrestato per tangenti) alle inconfessabili spartizioni urbanistiche (e il suo giornale ne ha dato ben resoconto, svelando la permanente vivacità del doroteismo in salsa berica) fino all'ostruzionismo esasperato con il quale due o tre consiglieri di minoranza bloccano il Consiglio regionale veneto con un comportamento che di democratico ha ben poco. Vi sono colpe anche nella sinistra estrema e nel mondo sindacale: penso a come è stato enfatizzato e caricato di significati negativi l'accordo di Pomigliano, che riguardava l'organizzazione, carichi di lavoro e la modifica di clausole marginali del contratto di lavoro, come ha ben spiegato il giuslavorista Pietro Ichino, senatore del Pd, anche lui sotto scorta perché esprime posizioni ben lontane dalla sinistra estrema nell'analisi del mercato del lavoro. Pomigliano non era contro la Costituzione, non era una svolta reazionaria. Come vede tutti abbiamo le nostre colpe. Come Lega giustamente il segretario nazionale Gianpaolo Gobbo ha rilanciato con estrema forza la questione morale aprendo un dibattito interno al movimento che mi auguro diventi permanente; Umberto Bossi si è scusato per la sua nota battuta cadenzata sull'acronimo SPQR. Forse è poco, dirà qualcuno ormai abituato all'overdose in cui stupidaggini vengono amplificate all'impossibile e personaggi tutto sommato squallidi innalzati a livelli indecorosi (e non mi riferisco solo alla politica, penso al micio-macho Corona e al suo mentore Lele Mora). Ed è proprio quell'overdose a spaventarmi, perché essa impedisce di capire o di leggere la realtà, inebetisce e in questa stupidità qualcuno trova l'alibi per gesti estremi.

Roberto Ciambetti

 

P.S. del direttore. Una domanda finale: Caro Assessore, quando autorità istituzionali (premier, etc.) fanno abitualmente il gesto del dito medio e quando aggrediscono la magistratura (aggiungono poi sempre un poco convincente: una parte, per carità) e quando il senatùr si dichiara pronto a far marciare 20 milioni di padani e (scherzando, per carità ...) esclama Sono Porci Questi Romani e Totti gli risponde "Venga a dirlo al Colosseo o sotto la curva sud?" con chi ce la prendiamo come mandante dell'attentato (?) a Belpietro?

Grazie

Giovanni Coviello


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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