Carlo Teso nuovo presidente di Made in Vicenza
Lunedi 26 Maggio 2014 alle 16:00 | 0 commenti
Made in Vicenza - Carlo Teso (foto), 45 anni, è il nuovo presidente di Made in Vicenza, azienda speciale della Camera di Commercio berica per la promozione dell' internazionalizzazione e dei prodotti tipici. Dopo avere completato la sua formazione negli Stati Uniti e più precisamente all'Università di Denver, dove ha ottenuto prima la laurea magna cum laude in Finanza e Marketing e quindi un MBA in Finanza, dal 1997 Carlo Teso è responsabile dell'area commerciale di Papillon SpA, azienda di famiglia specializzata nella produzione e distribuzione dei marchi di proprietà Giuliana Teso e Byte.
In questo ruolo ha curato in particolare le strategie di distribuzione e marketing per i mercati dell'ex Unione Sovietica, Korea, Giappone, Cina e Nord America.
All'attività manageriale ha affiancato un intenso impegno associativo, come consigliere supplente presso la Camera Nazionale della Moda con delega al Made in Italy (2010), membro per l'Italia del consiglio Direttivo di IFTF (Federazione internazionale della Pellicceria) (2013) e componente del Comitato Marketing di Fur Europe (2014) per lo sviluppo dei piani europei di comunicazione e promozione, nonché co-responsabile delle negoziazioni con la Comunità Europea. All'inizio di quest'anno è stato inoltre eletto componente aggiungo della Giunta di Confindustria Vicenza, di cui è anche membro del consiglio direttivo della sezione Moda e Tessile.
«Ho trovato in Made in Vicenza una realtà estremamente professionale - sottolinea Carlo Teso - che svolge un’attività eccezionale a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese vicentine, come dimostrano i risultati importanti raggiunti, anche in termini di fidelizzazione delle imprese che partecipano alle varie iniziative. Su queste basi, ci impegneremo ulteriormente con l’obiettivo da una parte di coinvolgere un numero ancora maggiore di imprese, mettendole a conoscenza di opportunità e strumenti di cui non sempre sono al corrente. Parallelamente puntiamo anche a preparare sempre meglio le nostre imprese, affinché possano affrontare i nuovi mercati con più consapevolezza e maggiori possibilità di successo. Del resto questo è un tema strategico, perché è ormai evidente che la capacità di internazionalizzazione è di importanza vitale per la sopravvivenza stessa nel nostro sistema produttivo».Accedi per inserire un commento
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