Carichi pendenti, Miotti e il sindaco Variati
Domenica 19 Agosto 2012 alle 08:58 | 0 commenti
Nell'intervista al sindaco apparsa sul n. 239 di Vicenzapiù avevo chiesto ad Achille Variati se lo imbarazzassero le citazioni nel libro di Renzo Mazzaro (I padroni del Veneto, ndr) di aziende nel Vicentino (quali Gemmo spa, Gruppo Maltauro, Studio Altieri) come utilizzatrici di "abiti su misura", l'immagine che lo stesso Manzaro usa per descrivere vari bandi per assegnazioni di appalti e incarichi della Regione Veneto nell'era Galan, visto che proprio con la cosiddetta "galassia Galan" il Comune di Vicenza ha ultimamente incrementato i rapporti.
La risposta del primo cittadino («Per i bandi e le assegnazioni di appalti non possiamo escludere chi ha diritto a parteciparvi perché ha i requisiti di legge previsti dalle attuali normative») aveva dato lo spunto a Marco Milioni per un corsivo, che riportiamo di seguito* e in cui c'era questa nota «... scorrendo i titoli della stampa si legge che spesso ditte con carichi penali pendenti ricevono appalti dalla pubblica amministrazione. Al comune di Vicenza è capitato per esempio alla Girardini e alla Miotti...».
Su questo punto il sindaco ha voluto ulteriormente precisare il suo asserito auspicio di norme nazionali più stringenti per l'ammissione ad appalti: «Una volta determinato il vincitore di una gara d'appalto noi chiediamo per iscritto all'Agenzia delle Entrate, al Tribunale e alla Camera di commercio se esistono inadempienze fiscali o carichi definitivi pendenti a carico di chi risulterebbe vincitore. Solo in caso di esito negativo delle risposte, cioè di assenza di pregiudiziali, procediamo all'assegnazione. Devo poi aggiungere che la società Miotti a cui faceva riferimento l'osservazione è nel frattempo cambiata, non risultando più la stessa di prima» ...
Sperando, aggiungiamo noi, che questo cambiamento non sia servito a celare, ove ce ne fossero stati, «carichi definitivi pendenti» per la Miotti originaria.
*Tra realismo, opportunità ed etica
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Di Marco Milioni
Non c'è dubbio che tra i meriti di Beppe Grillo ci sia quello di avere riportato con forza sull'agenda politica il tema della trasparenza. Soprattutto nell'ambito che attiene alla gestione dei fondi pubbici e degli appalti pubblici.
L'argomento non è balzano perché poi basta sfogliare le cronache dei giornali veneti per accorgersi che in giro ci sono assessori regionali indagati, revisori dei conti di enti pubblici con precedenti penali (come nel caso del leghista Gianfranco Vivian che si è riproposto a Villaverla). Ma al contempo scorrendo i titoli della stampa si legge che spesso ditte con carichi penali pendenti ricevono appalti dalla pubblica amministrazione. Al comune di Vicenza è capitato per esempio alla Girardini e alla Miotti.
Per tutti vale ovviamente il principio di garantismo giuridico secondo il quale chi è sub judice è innocente sino a prova contraria. Diversa però è la questione etica e quella di opportunità . «Noi - sottolinea il sindaco (vedi intervista a margine) non abbiamo titolo per escludere dalle gare chi ha carichi pendenti. Si dovrebbe farlo, ma è la legge nazionale carente in questo caso». In merito la posizione del sindaco è netta. Ma è davvero sicuro che la norma impedisca ai comuni di inserire dei filtri specifici?
Ad ogni modo il primo cittadino ritiene che l'etica debba avere un ruolo fondamentale nel lavoro di qualsiasi amministratore e di qualsiasi politico. Lo stesso Variati in più di un'occasione ha ricordato i valori che gli derivano da una formazione culturale cattolica «anche se quando faccio il sindaco - spiega il capo dell'esecutivo - sono il sindaco di tutti i cittadini». Si tratta di affermazioni di natura generica senz'altro condivisibili. La cifra delle persone però si misura anche con le azioni concrete. Per esempio col caso ex Domenichelli o col caso Federale il sindaco ritiene di avere tenuto una condotta eticamente irreprensibile o su quella vicenda deve ai vicentini delle altre spiegazioni?
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