Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
Si è sfiorata la tragedia ieri sera nel carcere di Vicenza. “Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un detenuto italiano, che ha appiccato un incendio nella cella dov’era ristretti, dando fuoco a tutto quello che vi era all’internoâ€, spiega Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del  Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari.
Nonostante un fumo denso, immediatamente propagatosi nella Sezione, i bravi poliziotti hanno salvato la vita al detenuto che aveva dato fuoco alla cella, poi hanno provveduto a mettere in salvo i detenuti dalle altre celle del Reparto detentivo che erano invase dal fumo. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Vicenza, 5 dei quali sono rimasti feriti ed intossicati, a intervenire tempestivamente, con professionalità , capacità e competenzaâ€. Vona sottolinea come l’incendio sventato a Vicenza “è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente  in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi criticiâ€.
Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Vicenza, che hanno risolto in maniera professionale ed impeccabile il grave evento criticoâ€Â e giudicano la condotta del detenuto che ha provocato l’incendio “irresponsabile e gravissima. Nel 2015 abbiamo contato nelle carceri italiane 7.029 atti di autolesionismo, 956 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 4.688 colluttazioni, 921 ferimenti. Solo a Vicenza si sono registrati 50 atti di autolesionismo, 4 tentati suicidi, 65 colluttazioni e 8 ferimenti. Si tenga conto che a Vicenza erano detenute, il 30 giugno scorso, 213 detenuti rispetto ai circa 150 posti letto regolamentari, mentre il Reparto di Polizia Penitenziaria, che dovrebbe contare 197 unità , ne ha in forza 152, quindi ben 45 in menoâ€.
“Le carceri, dunque, sono ad alta tensione anche in Veneto: ma lo sono per gli Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di gravi eventi critici come quello di Vicenzaâ€, conclude Capece, leader nazionale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Alla teoria di chi parla di carceri conoscendoli poco, ossia dalla parte della Polizia Penitenziaria, vogliamo rispondere con la concretezza dei fatti. Che parte da un dato incontrovertibile: la Polizia Penitenziaria continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni. I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento.. E nonostante la Polizia Penitenziaria sia carente di 8mila Agenti in organico, necessari anche per adeguare e potenziare i Reparti di Polizia delle carceri venete e di Vicenza in particolare, la Legge di stabilità ha bocciato un emendamento che avrebbe permesso l'assunzione di 800 nuovi Agenti, a partire dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a frequentare i corsi di formazione. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane e venete, per adulti e minori. Come dimostra l’incendio sventato ieri a Vicenzaâ€, conclude.