Canti popolari al Festival NoDalMolin con Pino Costalunga e Bepi De Marzi
Lunedi 2 Settembre 2013 alle 21:12 | 0 commenti
Riceviamo da Gianni Poggi e pubblichiamo - Mercoledì 4 settembre il programma del Festival NoDalMolin 2013 prevede, con inizio alle ore 20, una serata dedicata ai canti popolari a cui parteciperanno il Coro Cantamilmondo, Il Canzoniere Vicentino con Pino Costalunga ed il maestro Bepi De Marzi che incontrerà il pubblico accompagnato da Le Sgrexende.
La collaborazione fra il maestro e Le Sgrexende prosegue da qualche anno. Il gruppo vicentino di musica popolare, attivo dal 2009, presenta il repertorio del canzoniere popolare italiano: canti di protesta politica e sociale, ballate di origine trovadorica, canti di lavoro, serenate al chiaro di luna e canzoni da osteria. Ruggero “Lupo†Castellani, Carlo Scalchi e Patricia Del Vecchio (ukulele), Andrea Dal Molin (contrabbasso) e Marcello Franco (chitarra e armonica) sono alla terza partecipazione al Festival, quest’anno con Bepi De Marzi, con cui si è instaurata una affinità artistica ormai collaudata. Lo scorso 1° maggio hanno partecipato insieme allo spettacolo “Quei mesi così grandi… donne uomini racconti della Resistenza vicentina†in occasione della festa provinciale del lavoro organizzata da Cgil Cisl e Uil.
Il maestro De Marzi, ha sintetizzato così i contenuti della esibizione:
"Per cantare l’emigrazione, ma anche l’immigrazione dei giorni nuovi. Il dolore dei migranti nel mondo. E la guerra. E la pace sognata. Il sogno della felicità mai raggiunta. Poi, l’ambiente. “Tera e acqua, acqua e tera†con le parole sul Delta: quel modo minore struggente dove il Po s’adriatica in venti di nebbie e campagne di sorghi e canali. Il lavoro dei contadini umiliati dalle tasse. L’Unità d’Italia e subito “Merica, Mericaâ€: la micidiale tassa sul macinato. Cosa cambia nel tempo? L’Imu? L’Iva? Gli esodati? I giovani disperati e senza futuro? Le Sgrexende non cantano e non suonano per dire niente. Mi ritengo il cantastorie che viene dalla musica colta, sempre inquieto e graffiante. Stavolta ho preparato strofette alla Meneghello: “Volta la carta ghe ze on peraro… Volta la carta ghe ze on cavaliere…â€. Ci sarà perfino “la novena alla Santa-ke†per impetrare la Grazia dal Quirinale. Chissà cosa accadrà nei settanta minuti concessi mentre s’incammina settembre. E Badoglio “ingrassato dal fascio littorio†nella formidabile “Badoglieideâ€. Poi, Venezia, la laguna con le arcaiche Peregrinazioni: “E mi me ne so ‘n dao…â€. Anche l’amore con la Serenata alla luna; anche le filastrocche: “Manina bela, fata penèla, fata penà : dove sito sta?â€. Un ricordo di Mario Rigoni Stern a cinque anni dalla scomparsa. Canterà e suonerò un canto di questua dalla Storia di Tönle. E gli anarchici? E le filandiere? Anche gli scarriolanti larìlerà . Per il Dal Molin ora Del Din. Spiegherò il perché di questa rinomina. Che immaginiamo, ma che non si deve dire. I Cinque cantori e suonatori. Più il narratore con tastiera sviolinante."
Canzoni tradizionali venete cantate e suonate con l’accompagnamento di strumenti tradizionali e racconti, favole e filastrocche raccolte dalla bocca dei contadini veneti presentati in uno spettacolo che resta sospeso tra il concerto, il teatro ed “il filòâ€. E' il programma della serata di mercoledì al Festival NoDalMolin, che vedrà tra i protagonisti Bepi De Marzi, Sgrexende, Coro Cantamilmondo, Il Canzoniere Vicentino e Pino Costalunga.
La serata racconta la vita, la morte, gioie e dolori di un mondo contadino scomparso, personaggi e storie della mitologia veneta in brevi racconti dove l’attore ed i cantori cercano di riproporre il “modo†di raccontare e cantare proprio dei nostri “nonni contadini†nelle lunghe sere delle veglie (filò) passate in stalla.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.