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Vicenza Capoluogo "tappa" lo spumante: "Variati pigliatutto? Rimpasti in Giunta"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 4 Ottobre 2014 alle 01:01 | 0 commenti

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Il sommario della nota dell'associazione Vicenza Capoluogo, che, pure, in consiglio comunale è un fedele alleato del primo cittadino berico, la dice lunga sulle sue perplessità su Achille Variati pigliatutto, in città come in provincia: «Meglio se si fosse insistito per una candidatura di un sindaco di un altro Comune. Opportuno ora un confronto tra le diverse forze di maggioranza che governano la città perché il progetto amministrativo originario non subisca rallentamenti».

La scelta del sindaco di Vicenza di candidarsi alla carica di Presidente della provincia viene, quindi, vista con molta preoccupazione dalla civica di Giovanni John Giuliari, in rotta, elegante ma non per questo meno decisa, con lui dall'inizio del mandato bis, di fatto tris, del 2013 dopo essere stato assessore di Variati nella prima legislatura del nuovo corso dell'ex Dc.

Dopo l'approdo di Achille Variati via Margherita e, quindi, Ds nel Pd senza grandi convinzioni e assonanze ideologiche, la sua doppia elezione a primo cittadino di Vicenza negli anni 2000, dopo la prima nel 1990, è stata il risultato del realizzarsi di notevoli convenienze reciproche per lui, il partito e parte dei poteri forti cittadini vincenti dal 2008, con lui e più di lui, e ora coinvolti in alcune inchieste sul malaffare, come quella dell'Expo 2015 con Maltauro, ed esposti ai colpi delle ancora più consistenti indagini sul sistema Galan - Sartori a cui erano funzionali loro e i poteri politici che hanno espresso. .
Ma la civica di Giuliari più che dell'attuale assessore Filippo Zanetti non si oppone alla presidenza provinciale di Variati, per lo meno manifestamente, sulla base del quadro precedente ma parte dalle preoccupazioni, di sicuro figlie di una mossa che appare strategica come di sicuro strategico è storicamente il percorso del sindaco, per «gli impegni che questa Amministrazione si è assunta nei confronti della cittadinanza e della stessa coalizione» e che «sono particolarmente onerosi e impegnativi e con l'eventuale nuovo incarico il rischio è di disattenderli».
Vicenza Capoluogo spiega, infatti, compiutmente che «questo ulteriore impegno porterà il Sindaco a seguire una situazione molto complessa e delicata che il dibattito e le scelte fatte in queste ultime settimane hanno ben evidenziato: la nuova Provincia richiede di essere seguita con assiduità e costanza perché, se da un lato va apprezzato il progetto che il nostro sindaco ha proposto, tale progetto richiederà di tessere frequenti relazioni con i singoli sindaci, valorizzare il consiglio provinciale, collaborare con le altre province venete, la Regione e lo Stato. Una Provincia che dovrà trovare anche una sua configurazione precisa, stante una normativa alquanto confusa, e soprattutto superare i gravosi problemi lasciati in eredità dal commissariamento».
Da questo, bisogna dire, logico ragionamento parte la stoccata che arriva a poco più di una settimana dal voto indiretto che verrà espresso il 12 ottobre sulla base di accordi tra gruppi e partiti, nuovi figli di una politica, sempre più vecchia e baldracca anche se ama apparire come rinnovata usando, però e solo, belletti e lifting per nascondere i suoi nuovi trucchi che escludono anche i cittadini dal voto diretto.

E la critica, che magari nel segreto dell'urna potrà ancora far riflettere qualcuno degli oligarchi al voto, Vicenza Capoluogo la chiarisce così: «Avremmo preferito che il nostro Sindaco, grazie alla sua esperienza e autorevolezza, avesse agito in questi mesi per individuare e sostenere un'altra candidatura che, indipendentemente dalla sua colorazione politica, avesse saputo interpretare nel modo giusto il ruolo di Presidente della provincia e riconoscere la specifica e particolare funzione della città Capoluogo».
Da queste considerazioni, che partono dall'attenzione che richiede l'amministrazione di una città capoluogo ma che rischia di diminuire con Variati su due poltrone, Giuliari & c. si "innalzano" politicamente per richiamare il ruolo del Capoluogo come guida ma non tiranno: «Essere una Città Capoluogo, obiettivo che ha sempre caratterizzato la nostra azione civica in questi anni, non significa avocare a sé tutte le funzioni istituzionali e amministrative, ma favorire e valorizzare anche il territorio e i Comuni contermini, valorizzando quelle eccellenze di esperienze e di personalità pubbliche e private che caratterizzano una provincia policentrica come quella vicentina. Un indebolimento dei progetti e degli obiettivi che l'Amministrazione Comunale si è impegnata a concludere in questi tre anni e mezzo, e che porteranno alla conclusione dell'azione amministrativa di dieci anni di governo Variati, non solo potrà creare difficoltà politiche all'interno della coalizione nell'affrontare la prossima campagna elettorale del 2018, ma potrà condizionare anche lo stesso sviluppo economico e sociale dell'intera provincia».
Ma se Variati presidente della Provincia diventa «a questo punto l'unica scelta possibile e auspicabile per il bene del nostro territorio vicentino» ecco l'affondo finale e "locale" di Vicenza Capoluogo: «diventa quindi urgente e necessario favorire un confronto tra le diverse forze di maggioranza che governano la città per individuare insieme quali azioni attivare affinché il progetto amministrativo originario non subisca rallentamenti e prosegua con vigore e rinnovato slancio».
Il malumore espresso per la guida della provincia a parte del pigliatutto Achille, intanto e quindi, è per lo meno il prodromo per una ridiscussione dei pesi in Giunta cittadina.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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