Cancellato il Sistri: i gestori rifiuti ora esigono il rimborso dei contributi versati
Giovedi 25 Agosto 2011 alle 22:18 | 0 commenti
Associazione Gestori Rifiuti - Sono bastate poche righe inserite nella manovra anticrisi varata dal Governo il 13 agosto per porre la parola fine all'ambizioso progetto di tracciabilità dei rifiuti fortemente voluto dal Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Si tratta del SISTRI, il sistema informatizzato per il controllo della tracciabilità dei rifiuti, istituito a fine 2009 e che, per effetto di svariate proroghe, avrebbe dovuto esordire il 1° settembre di quest'anno. A pochi giorni dal via, il dietrofront che nessuno si sarebbe aspettato: con l'art. 6 della manovra (il Decreto legge n. 138/2011) sono state cancellate in blocco le norme che hanno istituito e disciplinato il nuovo sistema elettronico, compresa la temuta norma sulle sanzioni.
Con i rifiuti si resta quindi, clamorosamente, ancorati al passato, cioè ai consueti registri e formulari cartacei che avrebbero dovuto essere soppiantati dai nuovi adempimenti informatici.
Dopo due anni di lavoro gli sforzi profusi dalle aziende per adeguarsi al nuovo sistema informatico si sono rivelati vani. Così come sono andati in fumo, oltre ai tanto sbandierati obiettivi di legalità e semplificazione, i milioni di euro pagati dalle imprese per realizzare ciò che ora viene cancellato.
Infatti, le circa 320 mila aziende coinvolte (tra produttori, trasportatori e impianti di trattamento dei rifiuti) sono state costrette a pagare il famigerato contributo SISTRI sia nel 2010 che nel 2011, sborsando somme che, in base al tipo di attività esercitata e di rifiuto gestito, sono andate dalle poche centinaia agli oltre 3.000 euro. E ciò nonostante il Sistri non abbia mai funzionato sul serio: basti ripensare alla prova generale dello scorso 11 maggio denominata del "click day", in cui l'infrastruttura informatica diede prova della sua inefficienza.
L'Associazione Gestori Rifiuti (www.gestori-rifiuti.it), che riunisce le principali aziende venete del recupero e smaltimento dei rifiuti, tramite il suo presidente avv. Salvo Renato Cerruto, ora chiede la restituzione dei contributi pagati.
"Come Associazione" dichiara l'avv. Cerruto "non siamo mai stati contrari a misure idonee ad assicurare maggiore trasparenza nella fase di gestione dei rifiuti. Purtuttavia da circa un anno e mezzo molti imprenditori hanno dovuto familiarizzare con una macchina affetta da gravi problemi di funzionamento e che è stata modificata in continuazione nel corso del tempo, con la minaccia di pesanti sanzioni per chi non si fosse adeguato. Inoltre, in vista dell'avvio del sistema, alle aziende è stato chiesto di pagare i contributi SISTRI: è giusto che ora queste somme vengano restituite. Se il Governo non provvederà in questo senso, saranno inevitabili iniziative giudiziarie per il recupero di quanto indebitamente pagato."
Insomma, a Sistri archiviato la vicenda è tutt'altro che chiusa.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.