Ordine solidale con i giornalisti di Canale 68. Proprietà: "allarme dannoso, il governo paghi"
Mercoledi 14 Novembre 2012 alle 20:37 | 0 commenti
Stasera l'Ordine dei giornalisti del Veneto ha preso posizione sul preannuncio di licenziamento da parte dell'emittente televisiva Canale 68 dei suoi otto dipendenti conseguente alla prossima chiusura delle trasmissioni con un comunicato stampa che così recita: «Il Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti del Veneto e il Sindacato giornalisti del Veneto esprimono totale solidarietà ai colleghi e a tutti i dipendenti e deplorano la perdita di un'altra voce dell'informazione regionale».
Ordine e Sindacato auspicano, poi, che «qualora non fosse possibile garantire la continuità delle trasmissioni ai dipendenti possano essere offerte altre soluzioni lavorative, nonostante il momento di diffusa e grave crisi occupazionale del settore nella nostra regione» affermando, altresì, che  «quando l'editore riceverà i fondi per la rottamazione delle frequenze dal Governo ... come quelli previsti dal Corecom, devono essere prioritariamente destinati al pagamento ai dipendenti degli stipendi arretrati, dei contributi e del trattamento di fine rapporto».
Il comunicato di  solidarietà ai colleghi di Canale 68, a cui, comunque, si aggiunge quella nostra e della nostra redazione, ha provocato un'immediata reazione da parte della proprietà attuale, la famiglia Barbieri, che, pur preferendo non replicare ufficialmente, fa sapere che «ferma restando la volontà di assolvere gli obblighi contrattuali, l'emittente, che ha 32 anni di storia di informazione indipendente, sta facendo tutti i passi, concreti e non solo verbali, per non chiudere una testata come Canale 68 a cui non arrecano giovamento prese di posizione come quella odierna dell'Ordine stesso e del sindacato giornalisti, che la danno per già chiusa, con ciò danneggiando anche i giornalisti che Ordine e sindacato dicono di voler tutelare».
E', infatti, noto che l'emitente sta cercando, sia pure con le ovvie difficoltà del momento, soluzioni interne od esterne prima di «privare Vicenza e il Vicentino di una delle poche voci alternative all'informazione ufficiale» e, in quest'ottica, diventa pungente l'addebito che la proprietà fa a chi «dice di voler tutelare i giornalisti ma non denuncia nè fa passi concreti perchè il governo liquidi i contributi già stabiliti per il 2011 e che sicuramente sarebbero serviti a risolvere i problemi dei giornalsiti più di frasi di circostanza».
Come di circostanza sarebbe l'augurio che «ai dipendenti possano essere offerte altre soluzioni lavorative» se verranno ostacolati, anche con le dichiarazioni odierne, i tentativi concreti di dar loro uno sbocco, magari nella continuità a cui al famiglia che ha fondato l'emittente tiene più che tanti altri gruppi che della Tv fanno solo il loro business».
C'è a questo punto da sperare che gli organi governativi provvedano al pagamento di quanto dovuto e che i colleghi di Canale 68 possano essere messi nelle condizioni di poter continuare a dare al Vicentino una voce di informazione indipendente e alternativa.
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