Camera di Commercio, il bando strano
Martedi 12 Giugno 2012 alle 12:26 | 0 commenti
Ma sono ben spesi quei 27.000 euro? La domanda circolava ieri, a mezza bocca, tra alcuni consiglieri comunali a palazzo Trissino a margine della commissione bilancio riunita per il vaglio del consuntivo 2011. La competenza in realtà non è proprio del consiglio comunale, ma della camera di commercio berica che ha istituito il bando per il conferimento del marchio «Ospitalità Italiana» alle strutture recettive, alberghi o consimili, che ne fanno richiesta.
Iniziativa e relativa spesa sono state autorizzate il 22 maggio 2012 dal segretario generale vicario della Camera di Commercio di Vicenza, la dottoressa Elisabetta Boscolo Mezzopan. Nel bando si legge: «La Camera di Commercio di Vicenza, nell'ambito delle azioni per la promozione del settore turistico, in collaborazione con le associazioni provinciali di settore e con Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, istituisce per l'anno 2012/2013 l'assegnazione, agli operatori che ne faranno richiesta e che avranno i requisiti previsti, qui di seguito precisati, di un marchio di qualità per le Imprese Ricettive (alberghi) denominato "Ospitalità Italiana" come elemento distintivo a garanzia della qualità del servizio». Leggendo la «determinazione 61» firmata da Mezzopan non è chiarito bene, nonostante i molti rimandi, a quale titolo saranno utilizzati i «27.500 euro» giacché tutti gli adempimenti, burocratici peraltro, sono a carico dell'ente camerale (nella foto la sede di rappresentanza in corso Fogazzaro). Di qui le domande a palazzo Trissino sono nate spontaneamente: ma occorreva spendere soldi per una funzione che è già potestà della camera di commercio? Come si concretizza l'iniziativa? In periodi di crisi come questo, il comune come si attrezza per promuovere Vicenza come città d'arte in modo da usare il turismo come volano sociale ed economico? La Camera di Commercio, pur interpellata al riguardo, al momento non rende pubblico il pensiero dei suoi vertici, mentre la questione potrebbe rimbalzare dopodomani in consiglio comunale. L'ente camerale infatti è un soggetto che è espressione delle imprese, ma è al contempo un ente di diritto pubblico. Le quote associative sono appunto spettanza delle imprese tra le quali c'è la municipalizzata Aim. Motivo per cui, ma non il solo, i consiglieri dopodomani potrebbero chiedere ragguagli alla giunta che regge le sorti di palazzo Trissino.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.