Caldogno, va in scena la censura: la protesta di M5S
Martedi 19 Marzo 2013 alle 08:13 | 0 commenti
Movimento 5 Stelle Caldogno - Dopo l'intervento del difensore civico regionale su sollecito del Movimento 5 Stelle di Caldogno, l'amministrazione Calidonense, anziché recepire le rimostranze sollevate ha ristretto ulteriormente l'accesso agli atti pubblici. Eliminato così dal sito comunale il collegamento all'archivio storico delle delibere, precisiamo attraverso un estratto delle "linee guida per i siti web delle PA del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione" che la riteniamo un'azione non necessaria e lesiva nei confronti della trasparenza:
"qualora si vogliano rendere fruibili gli atti in un tempo successivo a quello strettamente necessario alla loro pubblicazione, è opportuno dividere la sezione dove si trovano gli atti ancora in pubblicazione, da quella in cui si inseriscono quelli già pubblicati e fare in modo che anche il motore di ricerca interno al sito tenga conto di questa ripartizione."
In merito alle delibere mancanti, sulle quali era stata presentata un'interrogazione dal gruppo consigliare "Caldogno terra nostra", vengono classificate come errata numerazione mentre il segretario comunale Pellè aveva dato ben altre spiegazioni ai consiglieri di minoranza, riportiamo per completezza: "la mancata protocollazione delle delibere di giunta è dovuta al fatto che tali delibere non sono ancora pubblicate. Si precisa che l'attribuzione del numero di protocollo avviene contestualmente alla loro pubblicazione" (prot n. 16782) Su successiva richiesta di spiegazione al segretario generale, lo stesso risponde in merito : "la delibera 37/2012 con ogni probabilità sarà ritirata con una prossima seduta della giunta comunale perché non più necessaria mentre la delibera 57/2012 verrà pubblicata non appena saranno definiti alcuni lavori di dettaglio.." (prot. 16783/16784)
Per finire, in seguito ad un assemblea pubblica organizzata presso la casetta del parco Lobbia da cittadini inerente il centro equestre, l'amministrazione ha provveduto a vietare qualsiasi dibattito tra i cittadini includendo nel regolamento del contratto di comodato d'uso gratuito della casetta: "l'immobile deve essere usato per lo svolgimento di attività ricreative, culturali, sportive e di socializzazione, non politiche o su temi riguardanti la programmazione dell'Amministrazione, salvo coinvolgimento e autorizzazione di quest'ultima.
Come disse il sindaco Vezzaro: "avete chiesto il rispetto della legge, ora ne subite le conseguenze" (18 dicembre 2012 Gdv), è sicuro sig. Sindaco che continuando di questo passo saranno i cittadini a pagarle?
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