Cagni: "Il campionato inizia domani"
Venerdi 28 Ottobre 2011 alle 15:28 | 0 commenti
Archiviate le prime tre partite sulla panchina biancorossa, particolari perché caratterizzate da due derby, alla vigilia della sfida con l’Albino Leffe l’allenatore del Vicenza parla finalmente dell’importanza di raccogliere risultati (clicca qui per la video intervista, ndr). “Da domani conta tutto per arrivare alla salvezza quanto prima – dice Cagni – Voglio vedere una squadra all’inglese in uno stadio all’inglese. Dobbiamo essere bravi a trascinare tutti i settori del Mentiâ€. Il momento è di quelli importanti, mister Cagni non lo nega: nell’arco di una settimana i biancorossi affrontano tre avversari sulla carta abbordabili come Albino Leffe, Juve Stabia e Gubbio. Un trittico alla fine del quale si saprà di più su questo Vicenza.
Anche perché alibi non ce ne sono più: “Adesso stiamo bene, i ragazzi non possono raccontarmi storie visto che sono stato anch’io calciatore. E non lo faranno. Stanno lavorando bene: a breve vi potrò dire: ‘questo è il mio Vicenza’. Domani, contro un Albino che è formazione scorbutica e aggressiva, voglio vedere una squadra in grado di imporre il proprio gioco, una squadra capace di arrivare sul fondo a crossareâ€. Al contrario del suo predecessore, Cagni preferisce lasciare qualche dubbio sull’undici titolare: “Non per fare pretattica, ma perché sono strano e i ragazzi lo sanno – sorride il mister - Anche stavolta quindi lascio due-tre interrogativi. 4-4-2 o 4-3-3? Li ho provati entrambi ed entrambi mi piaccionoâ€. In difesa però le numerose assenze (a quelle di Tonucci e Augustyn va aggiunta quella probabile dell’ultima ora di Bastrini) lasciano poco spazio alla fantasia. Facile quindi che trovi spazio Minieri. Cagni non ne fa un gran problema: “Capita a tutti di avere assenze: anche l’Albino ne haâ€. Piccolo flashback a quanto successo negli ultimi istanti del derby di sabato scorso a Padova: “Abbiamo rivisto le immagini cento volte e per me la responsabilità del gol subito non è attribuibile solo alla difesa, ma a tutta la squadra, che, agguantato il pareggio, si è sentita al sicuroâ€.    Â
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