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Daniele Stival, Regione Veneto  -  Leggendo il comunicato stampa del signor Berlato, mi sembra di sentire i contastorie che spesso si trovano nei bar di periferia. Non è che l'europarlamentare si stia comportando come Pinocchio, accusando il sottoscritto di arroganza e supponenza? Lui sa bene, per noti trascorsi politici, che mai prima d'ora sono state consultate le associazioni di categoria nella stesura del calendario venatorio. E se far approvare ciò che viene proposto dalle Amministrazioni Provinciali (in sintonia con i loro rispettivi Ambiti di Caccia) significa prevaricare, allora abbiamo due concetti molto differenti della democrazia, e posso dichiararmi orgoglioso di non appartenere al modo di pensare ed agire del signor Berlato.

Tanto per esercitarci in prove di democrazia, la Provincia di Treviso ha chiesto a tutti i tesserati il tipo di caccia alla stanziale che vogliono praticare: la stragrande maggioranza ha confermato ciò che è stato approvato dalla Regione ed inserito nel calendario venatorio. Perciò mi vien da pensare: non è che qualche associazione che fa capo al signor Berlato è invece troppo lontana dalla volontà dei cacciatori?
L'analogia con Pinocchio raggiunge l'apoteosi quando mi si accusa di dichiarazioni mai espresse. Sappia il signor Berlato che sono personalmente orgoglioso delle deleghe che il presidente Zaia ha voluto darmi, e come dal primo giorno farò totalmente e solamente l'interesse dei cacciatori nonostante alcuni elementi che come lui danneggino la categoria.
Spero infine che il signor Berlato saprà spiegare ai cacciatori perché la Regione Veneto deve difendersi in Corte Costituzionale da un attacco frontale che il trio Berlusconi, Prestigiacomo, Brambilla sta facendo, minando l'autonomia veneta prevista dalle leggi in materia di caccia in deroga.

Daniele Stival

Consigliere ed assessore regionale