Caccia, Berlato: ad armi impari
Martedi 27 Settembre 2011 alle 16:37 | 0 commenti
Sergio Berlato, Deputato al Parlamento europeo, Presidente Associazione per la difesa e la promozione della Cultura rurale-Onlus - Questo è il titolo con cui ieri sera Striscia la notizia ha battezzato il servizio che il solito Edoardo Stoppa "il fratello degli animali" ha effettuato in occasione dell'apertura della caccia. È con lo stesso titolo che vogliamo intervenire sulla questione per far notare come la cattiva informazione utilizza armi potentissime contro una categoria di onesti cittadini che esercitano nel pieno rispetto delle regole, pagando centinaia milioni di euro di tasse allo Stato, una fondamentale ed insostituibile attività di controllo e gestione del territorio e della fauna che altrimenti andrebbe effettuata dalle amministrazioni locali utilizzando dei soldi pubblici, quindi mettendo le mani nelle tasche già vessate dei contribuenti.
Ad armi impari è il confronto tra coloro che quotidianamente vivono e proteggono l'ambiente ed il territorio con la loro preziosa opera di controllo, rendendo un servizio gratuito alla collettività , e quella imponente macchina di disinformazione rappresentata dalla galassia animal ambientalista supportata dalle 6 principali reti televisive italiane e da buona parte della carta stampata. Ad armi impari è il confronto tra gli agricoltori ed i viticoltori che ogni anno fanno i conti con i danni causati dalla fauna selvatica, come se non bastasse la crisi economica che sono già costretti ad affrontare.
Ad armi impari è il confronto tra i portatori della Cultura rurale che ogni giorno devono sporcarsi le mani per produrre ricchezza, reddito e lavoro e coloro che, anche grazie a cospicui finanziamenti pubblici e appoggi mediatici, fanno di tutto per limitare o distruggere delle attività che garantiscono reddito, dignità e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie italiane.
Servizi come quello di ieri non fanno altro che alimentare uno scontro ideologico senza possibilità di replica. Parlare dell'attività venatoria come di uccisione senza scrupoli di poveri animaletti indifesi non è informazione, ma solamente il punto di vista fortemente ideologizzato di chi dimostra di non conoscere affatto l'argomento di cui parla.
Da sempre è abitudine di striscia la notizia consentire delle repliche a chi ritiene scorretta l'informazione divulgata attraverso il loro Tg. Ci auguriamo che questa abitudine sia valida anche per i portatori della Cultura rurale. Ritenendo fuorviante, per una corretta informazione sull'argomento trattato, l'impronta data al servizio, chiediamo cortesemente alla redazione di Striscia la notizia la possibilità di replicare ed illustrare correttamente cosa rappresenta l'attività venatoria, le regole entro le quali è svolta e come si inserisce nel mosaico più vasto di tutte quelle attività che sono portatrici della Cultura rurale.
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