Buon compleanno Venezia: il 25 marzo data della mitica fondazione della città lagunare
Venerdi 25 Marzo 2011 alle 00:01 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Assessore regionale Lega Nord - Buon compleanno Venezia: la tradizione vuole che il 25 marzo sia la data della mitica fondazione della città lagunare, destinata nel volgere di qualche secolo, a diventare una tra le città più importanti d'Europa e capitale di una Repubblica con propria bandiera, territorio, moneta e leggi, in una continuità temporale e autorevolezza che ben poche stati possono vantare (immagine da lifestyle.casarialto.it).
Stando al Chronicon Altinate proprio il 25 marzo del 421 a Rivo Alto fu eretta la chiesa di San Giacomo, per la vulgata popolare San Giacometo, sulle sponde dell'attuale Canal Grande dal carpentiere, tal Candioto o Eutinoto come voto per averlo salvato da un incendio.
In verità , sia il Chronicon Altinate , sia il Chronicon Gradiense come pure la storia di Giovanni Diacono stesa attorno al Mille, delineano un processo di formazione con il coinvolgimento di più centri. Attorno al 1100 a Rivo Alto sorge, contestabilmente alla chiesa, il mercato (straordinaria la lapide medioevale nell'abside esterna della chiesa che invia i mercati alla correttezza, onestà e lealtà ) che sarà il cuore dei commerci europei e che farà dello Zecchino veneziano la moneta franca, comunemente accattata, nel continente come nell'intero bacino mediterraneo. Che una moneta venisse accettata da tutti significa che tutti si fidavano di chi la emetteva e all'epoca conquistare questa fiducia e mantenerla, tra popoli e culture così diverse e lontane tra loro, era impresa che definire ardua è dir poco; riflettere su ciò, in anni di turbolenze e tempeste monetarie, con interi stati sull'orlo del fallimento e banche inondate da titoli ben più tossici e radioattivi di una centrale nucleare giapponese, ci porterebbe a capire quanto grande sia stata la Serenissima e cosa significhi veramente essere autorevoli, credibili, affidabili come Stato. Chi dovesse passeggiare per Rialto, osservando la chiesa di san Giacometo o nella piazzetta si volgesse a guardare la statua del Gobbo, pietra degli editti dalla quale venivano proclamate e annunciate le leggi della Repubblica (oltre che spazio delle pasquinate), magari fermandosi al mercato del pesce (uno dei pochi posti popolari dell'anima veneziana) salvato proprio in questi giorni dal pericolo dell'espulsione fuori città , ha di che riflettere.
Ma torniamo a Venezia. La data del 25 marzo in antico celebrava l'equinozio di primavera e per molte culture, ancor oggi, essa segna l'inizio dell'anno con evidenti richiami all'idea della rinascita insita nella primavera, celebrata in riti pagani i cui echi segnano il culto di Attis e la sua rinascita, appunto il 25 marzo con la festa Hilaria, da hilaris, gioia in quanto proprio in questi giorni la luce del giorno sopravanza quella della notte. Per la chiesa cattolica questa data coincide con l'Annunciazione e anche qui il significato della rinascita è evidente e moltissime città europee, ad iniziare da Firenze, calcolavano l'inizio dell'anno civile appunto ab Incarnatione.
Con la passione per gli anniversari che sembra aver pervaso l'Italia di questi tempi, verrebbe da far notare una cosa, sfuggita ai più: di questi giorni, 163 anni or sono, siamo nel 1848, prendeva corpo quella Repubblica di San Marco che per oltre un anno riuscì a tener testa all'Impero Austrungarico. Venezia, voglio dire, proprio il 17 marzo (coincidenza di date!) si sollevava, per prima tra le città contro l'austriaco e liberava i prigionieri politici, Daniele Manin e Niccolò Tommaseo dando vita appunto alla rinata Repubblica. La primavera veneziana fu un esempio straordinario, anche per la singolare durata, di lotta popolare e di tentativo di instradare il processo unitario verso uno stato federale o una Confederazione. Come andarono le cose poi è noto, ma la forza della storia di questa città è tale da farci sperare ancora nella Rinascita, nella nuova Primavera: buon compleanno Venezia.
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