Buon Anno, a tutti quelli che sognano
Venerdi 1 Gennaio 2016 alle 10:40 | 0 commenti
Buon Anno, ma a chi? Qui da noi, e simbolicamente per tutti i trascurati o dimenticati in nome di una legalitarismo che si applica solo con chi soffre, buon anno alle donne e madri, che lavoravano alla Ipab S. Camillo per la Bramasole, che, mentre andiamo in stampa, vedono la luce per ricevere finalmente gli stipendi degli ultimi tre mesi dopo la "risposta non- risposta" all'appello del nostro direttore al sindaco Variati e al suo vice Bulgarini d'Elci, a trovare una soluzione, sia pure transitoria e "natalizia", per far scendere per una notte sulle loro case la cometa di un sorriso. Riceveranno gli stipendi ma più di metà di loro hanno perso il lavoro.
Buon Anno, ma a chi altri allora?
Forse ai fautori dell'austerità imposta dall'Unione Europea? O ai banchieri che hanno truffato migliaia di persone? A chi è indifferente di fronte a chi muore scappando dalle guerre e dalla fame? A chi bombarda i cittadini del Donbass sventolando simboli nazisti? A chi, con la scusa del terrorismo, massacra il popolo curdo? Alla Nato che si schiera dalla parte di queste aggressioni? A chi ha finanziato i terroristi utili a combattere governi non allineati? Buon Anno, forse, a quei padroni che, in nome del proprio profitto, non si sentono responsabili di chi muore nei posti di lavoro o a causa di malattie professionali? A chi fa leggi che permettono di licenziare senza motivo e di peggiorare le condizioni di vita dei lavoratori e dei pensionati? A chi vuole distruggere la Costituzione assicurandosi il potere con leggi elettorali infami?
Buon Anno a chi?
Ai "padroni del mondo e della guerra" risulta impossibile augurare alcun bene.
A chi subisce le ingiustizie di qualsiasi tipo è meglio evitare qualsiasi augurio fatto tanto perché è tradizione natalizia sembrare più buoni.
E, allora, impegniamoci ad aiutare concretamente chi combatte per la propria libertà in ogni parte del mondo. Schieriamoci dalla parte delle brigate popolari del Donbass, al fianco del popolo curdo e di quello palestinese. Rifiutiamoci di partecipare a guerre scatenate per vendere armi e appropriarsi delle fonti energetiche. Accogliamo chi fugge da queste guerre e dalla fame che quelli che sono i veri "stati canaglia" provocano in ogni parte del mondo.
Agiamo contro la corruzione politica, morale e culturale che ci viene imposta da chi ci vuole sudditi e non cittadini. Lottiamo perché il lavoro non sia l'elemosina di qualche padrone ma il primo diritto di ogni cittadino. Ribelliamoci per ottenere il diritto alla conoscenza, al sapere, alla salute, a vivere e lavorare in un ambiente sicuro e sano. Decidiamo da che parte stare e diventiamo partigiani. Combattendo e odiando gli indifferenti.
In un giorno come il Primo dell'Anno forse la parola "odio" sembra fuori luogo ma mai come oggi è adeguata alla situazione che viviamo.
Ma, allora, buon 2016 a tutti quelli che sognano ... perché, come diceva Berlinguer, sognare (e fantasticare) non è proprio dei bambini ma deve essere anche dei rivoluzionari (altrimenti come potrebbero pensare a un mondo migliore e a una società diversa dall'attuale?)
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