Buco Aim
Sabato 25 Giugno 2011 alle 16:35 | 0 commenti
Da Vicenzapiù e Ovest-Alto Vicentino n. 216 in distribuzione da venerdì.
Buco Aim. Cieco ci casca dentro, salto nel buio
Un giovane professore non vedente finisce nella roggia Riello a causa di un varco che l'amministrazione «non ha mai messo in sicurezza». Il tutto con una lamentela: «C'è poca attenzione per i pedoni, molta più per le auto»Sono gli ultimi giorni di maggio, fa già caldo e il trentacinquenne Riccardo Melchiorre (nella foto Marco Milioni per VicenzaPiù) sta tornando a casa dal Centro Studi di Bassano del Grappa dove lavora come insegnante precario. Per andare e venire dal suo istituto Riccardo usa la corriera e spesso il bus.
E va sempre da solo. Nulla di straordinario se non fosse che il giovane insegnante è cieco. Ormai è a pochi passi da casa, ma per un non vedente ogni angolo può nascondere un'insidia anche se sei armato del bastone d'ordinanza. E in via Fusinieri le insidie non mancano: strada stretta, niente marciapiede, niente attraversamenti protetti. Riccardo abita vicino all'incrocio con via Quadri. Sa che lì è pericoloso perché una volta svoltato non troverà più il marciapiede a proteggerlo. Inoltre c'è da attraversare la strada per arrivare al portoncino del complesso “I Gabbiani†dove vive da solo. Sa che deve stare radente al muro ma non troppo e per una volta non riesce a ricordare che il parapetto metallico che costeggia la roggia Riello è assente per un buon metro. E così finisce proprio dentro la roggia. Un salto nel buio di un paio di metri che gli sarebbe potuto costare la vita. E invece Ricky, come lo chiamano gli amici, se la cava con una dolorosa frattura ad una vertebra, un po' di escoriazioni e molto spavento. «Per fortuna - sottolinea l'insegnante con un sorriso e una smorfia di dolore al contempo - in tanti hanno assistito alla scena e così sono stato aiutato immediatamente». Arrivano i soccorsi. Prima i vigili urbani, poi il 118; tutti verbalizzano ogni cosa. Adesso Melchiorre porta un busto speciale «che spesso dà un fastidio boia» ma è seccato con l'amministrazione comunale perché poche ore dopo  «il buco» era stato accomodato alla meglio con un nastro bicolore. «Sarebbe bastato quello e non sarei finito in un fosso che poi è tutto cementato. Dopo l’incidente non ho fatto un solo giorno di mutua, alla faccia di chi deride il lavoro dei professori precariâ€. Ad ogni modo l'amministrazione è corsa ai ripari. Con una transenna metallica e una dose generosa di fil di ferro ha assicurato il varco. «È possibile che in tanti anni nessuno si sia accorto di nulla? È possibile che in tanti anni nessuno abbia potuto provvedere con un intervento che è costato nulla se non pochi spiccioli? Lì dentro ci sarebbe potuto tranquillamente finire un bambino» sottolinea Riccardo che ora sta pensando seriamente di indirizzare un esposto in comune e chiedere i danni. Anche se l'unica cosa che lo ha trattenuto sino ad oggi è la possibilità di un dialogo con amministrazione e comune al fine di avere in via Fusinieri una fermata del bus che potrebbe risolvergli un bel po' di problemi. C'è però un'altra questione che non gli va giù. In varie circostanze Melchiorre aveva segnalato la pericolosità di alcune situazioni. Poi c'è stato l'incidente: «E nonostante questo nessuno nell'amministrazione comunale si è premurato di telefonarmi, magari per chiedermi se ho altro da segnalare. Eppure dovrebbero conoscere quanto è stato indicato nella relazione dei vigili urbani. Per di più sono molto preoccupato per la futura rotatoria che vogliono costruire in via Quadri. Mi complicherà ancor più la vita. Rischio di rimanere ancora più isolato visto che sempre più in questa città si progetta a misura d'automobile e sempre meno, non dico a misura di non vedente, ma di pedone...».
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