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Bruno Nestori riconfermato alla presidenza regionale di Confcooperative Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 13 Aprile 2012 alle 20:12 | 0 commenti

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Confcooperative Veneto - Si è tenuta oggi l'assemblea Confcooperative Veneto dal titolo "Cooperazione: motore di lavoro e di sviluppo per il territorio"

È stata l'elegante sede di Villa Ottoboni a Padova a ospitare oggi l'Assemblea di Confcooperative Veneto, dal titolo "Cooperazione: motore di lavoro e di sviluppo per il territorio". Dopo gli adempimenti assembleari, a cura del vicepresidente nazionale Confcooperative Maurizio Ottolini, è intervenuto il presidente uscente - e riconfermato per un altro mandato - Bruno Nestori.

Che ha esordito ricordando che il 2012 è stato proclamato dall'ONU "Anno Internazionale delle Cooperative", realtà che nel mondo occupano oltre 100 milioni di persone e che quindi sono profondamente radicate nel tessuto economico non solo locale ma internazionale. «In Veneto la cooperazione rappresenta il 7% del PIL regionale, con una presenza capillare nel territorio, dall'agricoltura al sociale alle banche di credito cooperativo. In questo momento gli indicatori congiunturali non fanno pensare a una imminente ripresa, Veneto Lavoro ha calcolato una perdita di 80.000 posti di lavoro nel triennio 2009-2011; eppure l'occupazione in cooperativa registra note positive, con un +5,5% nel biennio 2009-2010 e un piccolo incremento anche nel 2011. Un risultato reso possibile anche grazie a scelte che fanno parte del DNA cooperativo, tra le quali la riduzione degli utili per salvaguardare i posti di lavoro. Il quadro politico e istituzionale del Veneto ha aperto un dibattito sulle nuove opportunità di sviluppo e sui problemi competitivi delle imprese e la cooperazione può svolgere un ruolo chiave in tal senso, soprattutto puntando alla creazione di una rete tra imprese cooperative, all'investimento in ricerca e innovazione, alla capitalizzazione delle imprese e alla loro internazionalizzazione, pur mantenendo capitali e personale locali. Alle istituzioni viene richiesto in primis di continuare a intensificare la lotta all'evasione fiscale, che spesso è parte integrante di quelle "finte cooperative" che falsano il mercato e danneggiano l'immagine della vera cooperazione. Un problema legato a doppio filo al problema dell'assegnazione degli appalti al massimo ribasso, con servizi scelti senza alcuna considerazione della loro qualità o delle modalità di esecuzione. E ancora di operare attivamente per bloccare il fenomeno dei mancati o ritardati pagamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche». Nestori ha poi ricordato alcuni aspetti chiave del mondo cooperativo veneto: l'indispensabile ruolo della cooperazione sociale nelle politiche di welfare regionale; gli investimenti per incrementare la formazione nelle imprese associate, in particolare grazie all'attività di Irecoop Veneto; la valorizzazione dei Gruppi Giovani di Confcooperative; l'impegno per l'incremento dell'occupazione femminile, anche in ruoli dirigenziali; il radicamento delle BCC nel territorio; la valorizzazione dei prodotti e della qualità agroalimentare locale grazie ai produttori agricoli cooperativi. «La cooperazione - ha concluso Nestori - è quindi un vero e proprio antidoto al dilagante pessimismo, antidoto che potrà contribuire a un futuro di sviluppo per le nostre cooperative e per la società».

Il direttore regionale Francesco Brunello ha poi sintetizzato il lavoro svolto da Confcooperative Veneto nel quadriennio 2008-2011: le cooperative aderenti sono passate da 1364 a 1401, il numero dei soci ha registrato un aumento costante (da 292.872 a 306.246) e i dipendenti sono passati da 40.763 a 43.988 unità, confermando i dati INPS che vedono la cooperazione esprimere buone performance in termini di occupazione, anche in periodo di crisi. Anche il fatturato ha registrato un incremento: dai 5,1 miliardi del 2008 ai 6 miliardi del 2011, mentre la raccolta delle BCC è passata da 21 a 22,4 miliardi di euro. Oggi quindi le associate di Confcooperative Veneto rappresentano il 56% del settore cooperativo regionale. Una situazione positiva ma sulla quale la cooperazione non vuole adagiarsi: per il futuro si pensa infatti a possibili ambiti di sviluppo, quali le cooperative tra professionisti, per rendere possibili sempre più soluzioni di autoimprenditorialità, in particolare per i più giovani; cooperative per la fornitura di servizi attualmente gestiti dalle multiutilities (acqua, gas, energia elettrica, rifiuti); mutue sanitarie per la realizzazione di un modello sanitario "integrato territoriale".

In seguito il Prof. Mario Mazzoleni - Università di Brescia, è intervenuto per raccontare le sfide e le opportunità del mondo cooperativo e del suo sistema valoriale. «Robert Kennedy affermava che né il PIL né la Borsa potevano dare un'indicazione sul benessere dei cittadini; l'economista Max Neef dichiara che l'economia è al servizio delle persone, non le persone all'economia. Il valore dell'economia sociale oggi più che mai assume un ruolo chiave per trovare soluzioni alla crisi. Del resto già nella Costituzione italiana sono contenuti tutti gli elementi di una concezione dell'impresa che ha le stesse caratteristiche e valori di quella cooperativa: non solo il lavoro come diritto a fondamento della dignità civile, ma anche un'iniziativa pubblica e privata legittime se operano in modo coordinato con finalità sociali (art.41) e di questo principio la cooperazione è il modello tanto da dover essere incentivata (art.45)».

A chiudere gli interventi programmati, Mons. Adriano Vincenzi - Delegato CEI Confcooperative Nazionale: «L'esasperato individualismo, la soggettività isolata, il liberismo hanno rovinato il concetto di democrazia. Sono i fatti che ci danno ragione e la chiarezza che ci porta avanti: l'identità e il riferimento di Confcooperative alla dottrina sociale della Chiesa sono una forza grandiosa. In passato siamo stati considerati come un modello di seconda scelta, perché ci confrontavamo con chi prendeva di più e subito. Oggi stiamo dimostrando come il nostro modello - basato sui tempi lunghi - sia più solido, possa crescere col tempo ed essere tramandato».

In seguito sono intervenuti i presidenti dei singoli settori per presentarne punti di forza e difficoltà contingenti, legate soprattutto alla crisi. Sono state inoltre ricordate due figure importanti del mondo cooperativo veneto, scomparse recentemente: Enzo Fornaro (che ricopriva il ruolo di presidente Federcoopesca Veneto) e Danilo Pigato (che era alla guida di Confcooperative Rovigo).

Tra gli ospiti anche Giulio Fortuni - Cisl Veneto che ha evidenziato i terreni di comune impegno tra sindacati e cooperazione, una sinergia volta a tutelare maggiormente gli interessi dei lavoratori e favorire lo sviluppo imprenditoriale e la formazione. La cooperazione è stata lodata dal sindacalista proprio per la sua capacità di creare occupazione, combattendo chi evade le tasse e non paga i contributi.

Al termine dell'Assemblea Bruno Nestori, neo-rieletto presidente per acclamazione, ha ringraziato i presenti per gli interventi e le richieste emerse.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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