BPVi e Veneto Banca in cerca di Fondo Atlante per gestire le sofferenze
Giovedi 11 Agosto 2016 alle 10:50 | 0 commenti
Ieri la prima disamina dei conti, a settembre l'approvazione della semestrale per Veneto Banca. La "cugina" Popolare di Vicenza invece ha saltato la fase interlocutoria e passerà , il 5 settembre, direttamente all'approvazione dei conti. I due istituti hanno molto in comune (e non a caso ieri il presidente della Vicenza, Gianni Mion, in un'intervista al Corriere del Veneto ha parlato di «sinergie e anche di andare oltre») a partire dall'azionista quasi al 100%, il Fondo Atlante, e a una mole di crediti in difficoltà che nei rispettivi Prospetti per l'aumento di capitale venivano definiti con livelli di rischiosità superiori alla media di sistema. La strada, ragionevolmente, sarà quella segnata dal Montepaschi: cessione in blocco delle sofferenze.
Quanto impatterà sui bilanci e con quali effetti sul patrimonio di vigilanza dipenderà da quanta pulizia, e quanto rapidamente, i rispettivi cda decideranno di fare. Per ora di ufficiale c'è solo la posizione della Popolare di Vicenza, ma è ragionevole ipotizzare che anche il cda di Veneto banca (insediatosi solo da 48 ore) in futuro segua lo stesso canovaccio della banca guidata da Francesco Iorio.
A fine luglio il vice presidente della Vicenza, Salvatore Bragantini, ha reso noto infatti che il consiglio della banca ha dato mandato all'ad Iorio «affinché avvii senza indugio tutte le attività necessarie per la cessione del portafoglio di sofferenze». Se passasse lo "schema Mps" sul mercato andrebbero circa 4,4 miliardi di sofferenze lorde (dati a fine 2015), che diventerebbero quasi 8 se si aggiungesse anche Veneto Banca. L'impressione è che l'opera di pulizia cui sta pensando la Vicenza sia radicale, anche perché migliorare il quadro degli Npl tornerà poi utile nella fase di cessione delle due banche. L'acquirente finale di queste cartolarizzazioni ovviamente non c'è ancora, ma il pensiero va quasi automaticamente allo stesso Atlante, se non altro per scarsità di altri protagonisti sulla scena italiana (tra oggi e domani verrà comunque annunciata la chiusura della prima cartolarizzazione pubblica dopo dieci anni, lanciata dalla Popolare di Bari con Prelios nel ruolo di global servicer). Ovviamente, trattandosi dello stesso soggetto che ha più ruoli in partita - Atlante 1 e 2 hanno investitori parzialmente diversi, ma sono sotto la stessa sgr, Quaestio - dovranno essere rispettate procedure severe in fatto di potenziali conflitti di interesse.
Scontato però che le due ex popolari debbano liberarsi della zavorra: in media le sofferenze nette sono pari a tre quarti del patrimonio netto, mentre i crediti deteriorati lordi rappresentano una percentuale dei crediti lordi totali (28,3% alla Veneto, 30,94% alla Vicenza) ben più alta rispetto alle grandi banche (17,7% in media).
di Vittoria Puledda di la Repubblica
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