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BPVi e Veneto Banca, cause a valanga al tribunale delle imprese di Venezia

Di Rassegna Stampa Martedi 12 Giugno 2018 alle 12:59 | 0 commenti

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Il contenzioso nato dalla crisi delle banche venete si è riversato sul tribunale delle imprese di Venezia, facendo impennare il contenzioso. L'aumento delle iscrizioni aveva già cominciato a farsi sentire nel 2016 (+31%), ma è continuato nel 2017 con un ulteriore +15%, nonostante il flusso delle nuove cause si sia interrotto nella seconda parte dell' anno, a causa della liquidazione coatta amministrativa, scattata a giugno 2017, di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.

Che cosa è successo?

«Siamo stati investiti da una vera valanga. Una situazione che nel nostro territorio non ha precedenti», dice Liliana Guzzo, presidente della nuova sezione specializzata in materia di imprese, riorganizzata a fine 2017 anche per far fronte all'impennata del contenzioso.

L'avvio delle procedure di liquidazione coatta cosa ha comportato?

«Ha bloccato le nuove iscrizioni, perché creditori e azionisti hanno dovuto insinuarsi nella procedura liquidatoria, e determinato l'interruzione dei procedimenti pendenti, in parte poi riassunti, ossia riavviati. Un fenomeno che spiega il calo temporaneo delle pendenze, risalite già nel primo trimestre 2018 da 862 a 1003 fascicoli».

Questo ha alleggerito i carichi?

«No, perché nel frattempo sono state avviate due maxi-cause di responsabilità contro il management, gli organi di gestione e controllo di entrambi gli istituti. Si tratta di procedimenti molto complessi, con un valore di svariati miliardi e che richiedono istruttorie onerose. Non bisogna poi dimenticare che ci stiamo occupando anche delle cause di responsabilità verso organi amministrativi di altre banche precedentemente sottoposte ad amministrazione straordinaria».

Come vi siete organizzati?

«È stata ristrutturata la sezione, che ora conta sei magistrati (fino a maggio erano quattro) assegnati in via esclusiva alla di materia d'impresa, anche se devono smaltire le cause in ambiti diversi che avevano già in carico. Nel 2017 le definizioni sono comunque cresciute del 32% per l'aumento della produttività, ma anche per l'interruzione dei procedimenti in seguito alla liquidazione coatta».

da Il Sole 24 Ore


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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