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Bottega cedesi, giovane trovasi. Giovane trovasi, cliente cercasi

Di Christian Farina Mercoledi 15 Agosto 2012 alle 17:32 | 0 commenti

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Le passeggiate serali, oltre che regalare ai valdagnesi un po' di scampo dall'afa estiva, fra uno sguardo ai costumi da bagno e l'evasione che dona la vetrina dell'agenzia di viaggi, ultimamente regalano anche un paesaggio colmo di vendesi, cedesi, affittasi appesi alle saracinesche dei negozi chiusi (qui le foto dei negozi chiusi). Se, fino a qualche anno fa, la bottega in centro storico era una vetrina ambita e prestigiosa, negli ultimi tempi sembra esserlo molto meno, almeno a giudicare dalle innumerevoli serrande abbassate che possiamo incontrare nelle vie dello shopping della città laniera.

Che i centri commerciali e la recente crisi economica abbiano fatto la loro parte è indubbio, anche se l'antica ruggine ed i cumuli di polvere di fronte alle porte chiuse di alcuni negozi tradisce un malessere che oramai si trascina da parecchi anni.

La zona più colpita sembra essere quella a cavallo fra via Rio e via Mazzini, una volta vivace concentrazione di storiche botteghe e, ormai, ridotta ad un susseguirsi di serrande irreversibilmente abbassate a raccogliere le ingiurie del tempo; ma nel computo ci stanno anche via Manzoni, Manin, Festari, Madonnetta ed altre ancora.

Sbirciando ben bene fra le vetrine dei negozi ancora aperti, fra volti noti ed altri desueti, vediamo anche dei volti di commercianti giovani e, a loro, abbiamo chiesto i perché di questa coraggiosa controtendenza.

«La voglia di provare, di mettersi in gioco, di fare in proprio» confessa Paolo, 30 anni, assieme a Silvia nella bottega di parrucchiere in galleria Dante «sono state più forti della consapevolezza dei rischi che stiamo affrontando; dopo esperienze a New York, Milano, Bologna, vogliamo portare una ventata di aria fresca, anche se ci dobbiamo scontrare con una mentalità un po' difficile da penetrare ed una burocrazia macchinosa» e specifica «sarebbero necessari meno vincoli all'iniziativa, bisognerebbe poter facilmente adattare la propria attività all'innovazione e alle mutevoli esigenze dei clienti».

Mentre, secondo Mara, 23 anni ed un negozio di abbigliamento in C.so Italia «è la concorrenza il problema da affrontare. Tutto sommato è una bella realtà, anche se l'affitto, che non è esoso, si potrebbe rivedere al ribasso» e lamenta «si dovrebbero fare più iniziative per attirare in centro anche la gente che viene da fuori, il comune dovrebbe fare qualcosa in più».

Incontriamo, invece, la giovanissima Naike, 22 anni, sola nel suo negozio di accessori di via 4 Novembre che ci racconta «qui ho trovato l'occasione del negozio» lasciando intendere un investimento a buon prezzo « è un anno e mezzo che ho aperto, ma il lavoro va a giorni, altalenante e così per il momento riesco solamente a coprire le spese senza nessun guadagno» e suggerisce «ci vorrebbero più iniziative per il commercio, che si trova principalmente in centro, magari più mercati alla domenica, qualche festa in più; ma purtroppo neppure la notte bianca hanno organizzato quest'anno».

Come abbiamo appurato, dove ci sono le occasioni, i giovani ci sono, rischiano, innovano, s'impegnano, nonostante la crisi, nonostante le difficoltà.

Di fronte ad una popolazione, come quella della vallata, sempre più anziana, e per questo con necessità differenti, che poco riflettono sulle attività commerciali, i giovani, quelli che innovano, quelli che rischiano, come si evince, avrebbero bisogno di un aiuto.

Le parole d'ordine sono meno burocrazia e più iniziative per attirare gente, magari altri giovani, che, essendo più smaliziati con i cordoni della borsa, magari, spendono anche.

Saprà l'amministrazione cittadina rispondere alle loro esigenze?

Saranno sufficienti le misure messe in campo?

I giovani hanno dato una chance a Valdagno, Valdagno darà una chance ai giovani?

Leggi tutti gli articoli su: Valdagno, Ferragosto, Bottega

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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