Bossi a Ballarò: salvate il soldato Filippi
Venerdi 17 Settembre 2010 alle 02:12 | 0 commenti
Umberto Bossi, il leader del Carroccio, si è schierato nettamente in difesa di Alberto Filippi, il senatore vicentino che è anche consigliere comunale a Vicenza, come testimonia un lancio dell'Ansa di ieri sera anticipando alcune risposte date dal senatùr ai microfoni di Ballarò, che lo intervistava per la prossima puntata.
A una domanda su un presunto scandalo di sponsorizzazioni gonfiate (inserite nel più ampio filone dell'evasione nel settore della concia, orchestrata dal faccendiere di Arzignano Andrea Ghiotto) e che avrebbe coinvolto nel periodo 2003-2006 l'Unichimica, l'azienda di famiglia del senatore vicentino Alberto Filippi, Bossi ha, infatti e col suo solito stile, risposto così: "Imbecilli ... Voi ricevete da magistrati alcune informazioni e poi create ... Il militante della Lega di Vicenza, Filippi è il suo nome, ha detto che è tutto falso. E voi avete fatto un servizio in tv sparando a destra e a manca, ma sono tutte cose false".
Il servizio a cui il ministro delle riforme si riferisce è quello di Domenico Iannacone su Presa Diretta di domenica sera e anticipate lo stesso giorno da La Repubblica
Abbiamo già pubblicato la smentita di Andrea Ghiotto, il preannuncio della querela da parte di Filippi e del suo legale Cesare Dal Maso e alcuni nostri commenti sulla gestione delle relative informazioni sulla stampa locale lunedì e martedì.
A breve seguirà una sintesi delle domande poste al senatore e delle sue risposte, mentre a domani rinviamo i nostri commenti.
Due sole considerazioni ci sentiamo di anticipare, fermo restando che la parola finale spetta comunque alla magistratura, che al momento non ci risulta abbia coinvolto Alberto Filippi.
La prima considerazione è generale, per cui non ci riferiamo specificamente alla trasmissione di Presa diretta con cui abbiamo anche 'orgogliosamente' collaborato per il tema 'concia'. Ed è sull'informazione, nazionale e locale, sempre più utilizzata, nel migliore dei casi, per spettacolarizzare tutto, nel peggiore, e anche a volte a sua insaputa, per colpire e condannare qualcuno, a prescindere dalla magistratura o, come accusa Bossi, sotto l'influenza di alcuni rami della stessa o, lo aggiungiamo noi, di altri soggetti inquirenti, che pure sulle indagini dovrebbero mantenere segretezza e riserbo, oltre che equlibrio. Come avviene questo uso anomalo dell'informazione?  Esaminando e raccontando versioni parziali se non ‘tagliate', per giunta utilizzando materiale e documentazioni, vere o false o non ancora verificate, che non dovrebbero uscire dalle sedi di indagine. E di questo siamo anche personalmente spettatori, nel caso migliore, e vittime, nel caso peggiore.
La seconda considerazione è politica: chi pensava (o sospettava) che dietro al suo coinvolgimento mediatico ci fosse qualche disegno contro Filippi legato a settori interni alla Lega vicentina stessa, ora osserva che di fronte alla netta presa di posizione di Bossi a suo favore il giovane senatore vicentino ne esce fortemente rafforzato.
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