Bortolussi, liste di disturbo e Ancien Regime
Sabato 30 Gennaio 2010 alle 13:47 | 0 commenti
Roberto Ciambetti
Ciambetti (Lega): "Bortolussi padrino delle liste di disturbo uomo dell'Ancien Régime"
"Bertolussi come prima cosa a Vicenza fa da padrino ad una lista di disturbo, quasi una dichiarazione, un manifesto, del proprio ruolo e della propria dimensione: far da padrino a delle imitazioni è dimostrare i limiti se non la totale assenza di un vero progetto politico". Non usa mezzi termini il presidente del gruppo consiliare regionale leghista Roberto Ciambetti nel commentare nell'arzignanese, durante un incontro con imprenditori locali, la prima uscita pubblica nel Vicentino del candidato della sinistra contro Luca Zaia per le prossime regionali. "Scegliere una lista di disturbo - ha spiegato Ciambetti - per presentarsi è un fatto significativo: le liste di disturbo nascono per sottrarre voti gabbando i cittadini: sono partiti-imitazione, dei falsi, senza requisiti di qualità , che non possono nemmeno essere considerati dei surrogati. Il candidato anti-Zaia fatto scendere in campo dalla sinistra, facendo da padrino a liste che vogliono essere una imitazione della Lega, manifesta innanzitutto un modo di far politica che appartiene al passato". L'esponente leghista quindi rincara la dose. "Che Bertolussi sia uomo dell'Ancien Régime lo dimostra poi nelle sue dichiarazioni, quando dice che il Veneto deve scegliere tra il crescere e il chiudersi - ha sottolineato Ciambetti - a parte evidenti limiti di fantasia, visto che questa frase rimbalza sulle bocche degli antileghisti di destra come di sinistra dall'estate scorsa, sarebbe interessante capire perché votando Lega, cioè votando per il federalismo, per tenere i soldi a casa nostra, per dare autonomia vera alla nostra terra, i veneti si isolerebbero in un provincialismo chiuso. Mi sembra che grandi nazioni-regioni d'Europa, la Scozia, la Catalunya, la Baviera, la stessa Slovenia, non siano esattamente dei nanetti isolati, chiusi in un gretto provincialismo. Persino il Galles, che vanta un numero più elevato di dirigenti apicali, cioè gente che decide, nella burocrazia dell'Unione Europea rispetto alla stessa Italia, dimostra che una piccola regione ma con le idee chiare, la giusta autonomia e una forte dose di intelligenza può rivestire un ruolo anche internazionale. Barcellona, Edimburgo, Monaco, sono grandi capitali europee e Venezia ha tutte le carte in regola per stare alla pari con queste realtà . Piuttosto, diciamo che si resta chiusi nel gretto provincialismo se rimaniamo ancorati all'Ancien Régime di Bortolussi e soci. Quello che proponiamo noi, come Lega, per il Veneto è ben altro: una strategia verso il futuro; Bortolussi è l'alfiere del vecchio, e non a caso ha scelto un modo vecchio di far politica per presentarsi ai vicentini nella sua prima comparsata. Il Veneto ha bisogno di aria nuova - ha continuato Ciambetti - ha bisogno di far spazio ai giovani nella politica come nella società : se vogliamo attrarre intelligenze, capitali, saperi e fare del Veneto la terra della green economy applicata, nel rispetto dell'ambiente e dei diritti dei cittadini, rilanciando Università e centri studi collegati con le nostre imprese dobbiamo puntare su Luca Zaia: surrogati, imitazioni, falsi, non servono a gran ché in politica come nell'economia la qualità paga. E la qualità ha un solo nome, Luca Zaia"
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