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Oggi era dunque il grande giorno, e le cifre sono state davvero rilevanti, la Bce ha comunicato di aver collocato 489 miliardi di euro presso 523 banche dell'eurozona. Tanto? Poco? Nelle attese? Non c'è una risposta a queste domande, forse il dato è risultato nella norma, ma, dopo aver festeggiato, il mercato ha improvvisamente e, da un certo punto di vista, sorprendentemente, invertito la rotta. Insomma sulla notizia si è venduto.		
					
			Sono stati proprio i titoli  bancari a far segnare i ribassi più marcati, il segnale arrivato quindi sui  mercati è che, per il settore, la situazione economico/finanziaria sia ancora  più seria di quanto precedentemente ipotizzato.
 Potrebbe  sembrare un concetto un po’ astruso, ma non del tutto peregrino, il giorno in  cui sono arrivati gli aiuti al settore è stato anche il momento in cui è emersa  la gravità delle difficoltà in cui versa il sistema bancario nel suo complesso,  per cui nell’immediato si festeggia per gli aiuti ricevuti, poi si riflette  sulla situazione reale.  Anche  Wall Street si è adeguata a questo sentiment negativo, per la verità New York  limita i ribassi a circa mezzo punto percentuale per quanto riguarda il Dow  Jones e lo S&P500, soltanto il Nasdaq, trascinato al ribasso dalla deludente  trimestrale di Cisco Systems, è subissato dalle vendite. Sul  nostro indice principale il peggior titolo di giornata è risultato Prysmian  (-4,61%) venduta costantemente per tutta la seduta, ma subito dopo troviamo Unicredit (-4,39%) che guida un drappello di bancari: Bper (-4,20%),  Banca MPS (-3,92%), Ubi Banca (-3,52%) e Banca Popolare di Milano (-3,04%), male anche Mediobanca (-2,87%) e Banco Popolare (-1,80%). Unico  titolo del comparto in splendida controtendenza è risultato Intesa Sanpaolo  (+1,16%) che torna sopra quota 1,3 euro con il rammarico, però, di aver  lasciato sul terreno gran parte del rialzo che registrava a metà  mattinata. Miglior  performance di giornata per Mediolanum (+1,36%), ma bene anche Enel  Green Power (+1,13%) ed Atlantia (+0,75%). Una  seduta quindi che lascia l’amaro in bocca proprio per il brillante inizio ed il  devastante dietro-front, una seduta che deve essere analizzata proprio per  capire bene le problematiche evidenziate e che hanno condotto il mercato a  vendere con decisione. Un  recupero necessita di continuità, per questo il ribasso odierno risulta ancor  più doloroso, perché arrivato dopo una brillante giornata che aveva alimentato  diverse aspettative, non lasciamoci prendere però dallo sconforto, e rimaniamo  positivi per la conclusione dell’anno sui mercati borsistici.
 Giancarlo  Marcotti per Finanza In  Chiaro e VicenzaPiu.com