Vola il comparto bancario con le Big in testa, molto bene anche la galassia Fiat, A2A, Buzzi e Generali. Crolla Diasorin, Fondiaria-Sai sotto quota 1 euro.
Sembrava talmente anomalo il ribasso della vigilia che l'odierno rimbalzo quasi non stupisce, perché ieri siamo scesi tanto? Per le preoccupazioni sul comparto bancario, si diceva, quindi? Oggi tutto ok? Risolti tutti i problemi? Debiti sovrani, ricapitalizzazioni bancarie ecc. ecc.
No, questi movimenti così bruschi, in un senso o nell'altro, non convincono, la sensazione che il mercato non si stia muovendo "autonomamente" è più che un'ipotesi. Comunque da parte nostra non resta che segnalare certe anomalie.
Oggi il buon analista deve dire che il mercato è cresciuto perché dagli Stati Uniti sono arrivati ottimi dati macro, ma questo è solo parzialmente vero. La bilancia commerciale (-43,5 mld), infatti, non si è discostata dalle attese degli analisti, ed è risultata peggiore rispetto al dato precedente (-43,10 mld). Obiettivamente, invece, l’indice di fiducia del Michigan, che, ricordiamo, misura il livello di fiducia dei consumatori nello Stato che prende il nome dall’omonimo lago, ha decisamente superato le attese arrivando a 67,70 punti dai precedenti 64,10 (previsioni a 65,90).
Ma a questo punto come non ricordare che anche ieri avevamo avuto dati macro eccellenti, senza dubbio di importanza superiore a quelli odierni e la risposta del mercato è stata quella che tutti conosciamo?
Ed infine come non rimarcare che se da un lato è vero che l’apertura di Wall Street ha dato impulso ai mercati azionari la crescita dei listini europei è praticamente iniziata all’apertura, quanto dei dati macro non si conosceva nulla?
Pronti, via, infatti, sui book sono arrivati solo ordini di acquisto e le preoccupazioni, che potevano anche essere state alimentate dal ritracciamento dei listini asiatici, sono immediatamente scomparse, i dati macro, cari lettori, col rialzo odierno, c’entrano poco.
In Europa l’accordo a 27, tanto auspicato dal nostro Premier, non c’è stato, il Regno Unito si è dissociato, ma forse l’unanimità era un’ipotesi già scartata a priori, quindi non ha sorpreso negativamente, detto questo, però, non si può certo dire che dal summit dell’Ue si uscito qualcosa di eclatante. Basti dire come è stato commentato dal nostro Premier, Mario Monti: “Non mi sembra sia stato il vertice dei fallimentiâ€, del tipo “in mancanza dei cavalli trottano anche gli asiniâ€.
Ma arriviamo al nostro
Ftse Mib (+3,37%), quando le nostre due Big,
Intesa (+7,86%) e Unicredit (+7,10%), hanno performances di questa portata il nostro indice principale non può che risultare il migliore del Vecchio Continente.
E non solo, sempre per restare sul comparto bancario,
Banca MPS (+7,25%), Ubi Banca (+5,68%), Popolare di Milano (+4,70%), Bper (+4,17%) e Banco Popolare (+2,67%) completano il quadro del settore oggi a Piazza Affari.
Bene, e subito dietro alle Banche chi troviamo? Ma certo, la galassia
Agnelli con Fiat Ind. (+5,55%), Fiat (+4,67%) ed Exor (+2,88%). Quindi
A2A (+4,16%), Buzzi Unicem (+4,09%), Generali (+4,01%) e Mediaset (+3,51%) solo per citare i rialzi superiori ai tre punti percentuali.
Non sono mancati, però, anche alcuni ribassi, in particolare occorre rimarcare il crollo di
Diasorin (-5,76%) il cui profit warning non poteva esser preso bene dal mercato, quindi la solita
Fondiaria-Sai (-2,85%) scesa sotto l’euro (pazzesco! Ne valeva più di 20 solo quattro anni fa) e
Lottomatica (-1,70%) che paga la seduta in controtendenza della vigilia.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro e VicenzaPiù.