Prima giù, poi su, quindi di nuovo giù, altro che montagne russe, il mercato è dominato dalla paura. E' bene quindi essere prudenti.
Un mercato che non guarda ai fondamentali, preda dell'irrazionalità e dell'emotività , insomma questo non è più un mercato, ma un comprare o vendere sull'onda del momento. Alla fine i listini europei hanno terminato la seduta con ribassi con l'eccezione di Londra che beneficia del gran rifiuto in sede Ue. Francoforte, Parigi e Milano fanno registrare cali inferiori al mezzo punto percentuale, ma, visti i robusti rialzi che facevano segnare a 90 minuti dal fixing, la delusione è cocente.
Il sentiment prevalente nelle sale operative segnala temporali in arrivo ed i nuvoloni neri comparsi dopo i ripetuti avvisi di Moody’s e soci non fanno che alimentare l’angoscia per l’attesa.
Nel frattempo è arrivato l’antipasto, un downgrade da parte di Fitch sull’outlook (sceso da “positivo†a “stabileâ€) di Bulgaria, Repubblica Ceca, Lettonia e Lituania.
Ovviamente sono solo avvisaglie, il segnale: forte, chiaro e incontrovertibile è la discesa dell’euro sotto quota 1,31 dollari, dobbiamo tornare al gennaio 2010 per trovare una simile quotazione, non ci sono dubbi, dalle parole si sta passando ai fatti.
Per quanto riguarda la nostra Piazza Affari il
Ftse Mib (-0,31%) ha invertito drasticamente la rotta una mezz’oretta dopo l’apertura di Wall Street ed in un’ora ha perso circa 300 punti, poi sul finale ha recuperato qualche posizione.
Il titolo migliore è risultato
Diasorin (+4,07%) che cerca di recuperare dal baratro nel quale era piombato, bene
Tenaris (+2,39%) forse il titolo che ha retto meglio alle tempeste che hanno interessato i mercati negli ultimi mesi, quindi
Mediobanca (+2,21%). A seguire troviamo
Prysmian (+2,06%) quindi un atro titolo bancario, si tratta di
Banco Popolare (+2,05%) poi Mediaset (+1,75%) e Mediolanum (+1,54%). Sul fondo del listino, neanche a dirlo,
Fondiaria Sai (-5,39%) che giornalmente ritocca i minimi assoluti, oggi ha terminato a 0,8075 euro.
A seguire un buon gruppo di titoli bancari capeggiati da
Unicredit (-3,78%), poi Banca MPS (-3,32%) e Ubi Banca (-2,73%). Ancora bastonata dal mercato anche
Finmeccanica (-2,81%). Al momento Wall Street sembra “tenere†stiamo a vedere come concluderà la seduta.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro e VicenzaPiu.com