Svetta Azimut seguita da Unicredit, Mediobanca e Impregilo, ma le Banche mancano il rimbalzo e per loro è stata ancora una seduta deludente.
Nessuna grande novità nel discorso che il Presidente della BCE Mario Draghi ha tenuto alla Commissione Affari economici del Parlamento europeo, e, proprio per questo, le Borse europee si sono sgonfiate finendo tutte (con l'eccezione di Parigi) in territorio negativo. Se Draghi ammonisce che il 2012 sarà un anno difficile per le banche, non dice nulla di nuovo, ma non dà neppure una via d'uscita, anzi i listini stornano ed anche pesantemente quando il Banchiere centrale non usa mezzi termini e chiarisce di essere assolutamente contrario ad assumere il ruolo di prestatore di ultima istanza. La Bce quindi, sotto questo punto di vista non cambia indirizzo e non diventa una "Fed", per il mercato il segnale è decisamente negativo.
A ben guardare Draghi (sigh!) ha formalmente ragione, è il Trattato stesso ad impedire alla Bce un ruolo più “attivo†ed i Governi dei vari Stati non possono far finta di nulla, quel trattato è stato firmato da loro ed il Presidente attuale non può che rispettarlo.
Classico grafico a “U†rovesciata per il nostro indice principale, il
Ftse Mib (-0,16%) ha visto i titoli bancari assoluti protagonisti, i rialzi che facevano segnare a metà seduta erano davvero esaltanti, al termine è rimasto qualcosa in territorio positivo, ma proprio nulla rispetto a quanto visto nella tarda mattinata.
Anzi sul fondo della classifica troviamo
Bper (-3,82%) ed anche
Banca Popolare di Milano (-2,99%), Banca Mps (-2,00%) e Ubi Banca (-1,01%) hanno fatto segnare ribassi significativi.
Con una freccia verde sono così rimaste
Unicredit (+2,20%), Mediobanca (+1,86%), Banco Popolare (+1,28%) e Intesa Sanpaolo (+0,33%). In vetta ai rialzi oggi troviamo
Azimut (+3,85%), bene anche
Impregilo (+1,51%) ed i difensivi
Snam Rete Gas (+1,21%), Terna (+0,87%) e Campari (+0,69%). La galassia Agnelli ha vissuto ancora una giornata contrastata con
Fiat Ind. (+0,57%) ed Exor (+0,42%) che si sono ben comportate, mentre
Fiat (-2,10%) ha subito l’ennesimo storno.
Ancora in sofferenza
Ansaldo (-3,33%) e Mediaset (-3,18%) letteralmente martoriata da report continuamente negativi.
Comunque praticamente tutti i titoli del comparto industriale hanno sofferto, compreso
Prysmian (-2,54%), Autogrill (-2,03%) e Finmeccanica (-2,02%). Terminiamo con la new entry della giornata, debutto non confortato dal successo per
Salvatore Ferragamo (-1,60%) che ha preso il posto della plurimassacrata Fondiaria Sai la quale oggi ha trovato un rimbalzo, al fixing il guadagno per la Compagnia assicurativa tosco/piemontese è stato del 5,13%.
E’ naturale ora debba essere seguita con particolare attenzione la sessione pomeridiana della Borsa statunitense che al momento, però viaggia sotto la soglia della parità .
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro e VicenzaPiu.com