Crollano le borse europee, la tempesta sta per trasformarsi in uragano e vengono colpiti in particolare i titoli bancari, Piazza Affari maglia nera.
E' una giornata di festa, ma non per le Borse, e per quella italiana in particolare, subissata dalle vendite che hanno colpito soprattutto il comparto bancario. La tempesta che sta imperversando sui titoli bancari europei è ben lungi dal terminare e promette colpi di scena ripetizione visto che ormai sulla necessità di ricapitalizzare gli Istituti si è scatenata una vera e propria guerra.
La Germania senza mezzi termini ha detto che l’Eba (European Banking Authority) ha “perso di credibilità †un’accusa semplicemente impensabile soltanto alcune settimane fa, aggiungendo che le sue Banche non necessitano di ricapitalizzazioni di alcun genere.
Ormai quindi siamo allo scontro fra Stati, da una parte, ed Autority dall’altra, finché ciò avveniva con Paesi economicamente insignificanti, come la Grecia, il fatto passava inosservato, ma ora viene tirata in ballo anche la Grande Germania il tiro è ad arrivato ad “alzo zeroâ€.
Dopo quanto detto ieri da Standard & Poor’s, che ha avuto l’ardire di annunciare un prossimo probabile downgrade per la regione della Baviera, oggi i vertici teutonici hanno tuonato, forse, quindi, siamo arrivati alla stretta finale, avrà capito la Grande Germania che si attacca prima l’animale più debole (Grecia), poi quelli meno robusti (Spagna e Italia), ma via di questo passo si arriva anche al capobranco (Germania)?
Avrà capito Frau Merkel & Co. che il problema è europeo e non greco, italiano, francese ecc. ecc.?
Se lo ha capito domani è il momento giusto per dimostrarlo, e se non fosse sufficiente, dopo c’è ancora un fine settimana per prendere le decisioni necessarie a far capire ai mercati che l’Europa è la culla della civiltà ed ha insegnato a tutti la cultura, quindi non è disposta ad avere un ruolo di secondo piano nello scacchiere internazionale.
Quanto accaduto oggi sui mercati azionari assume ancor più rilevanza se messo in relazione a due importanti notizie che, in altri momenti, avrebbero fatto schizzare all’insù i listini, il taglio di 25 punti base dei tassi nell’eurozona, ed il fortissimo calo delle prime richiesti di sussidi alla disoccupazione negli Usa (crollate a 381.000 cioè ai minimi da febbraio).
Questa discrasia fra le notizie macro europee e statunitensi, e l’andamento dei listini stride in maniera evidentissima e, se possibile, deve invitare tutti a riflettere ulteriormente sul delicato momento che stiamo vivendo.
Difficile fare un’analisi dell’odierna giornata per quanto riguarda il nostro
Ftse Mib (-4,29%), forse conviene cominciare rimarcando i due titoli che hanno avuto il coraggio, in una simile seduta, di terminare con un guadagno, ci riferiamo a
Lottomatica (+2,36%) e, in misura minore
Campari (+0,19%). Citiamo infine solo i ribassi superiori ai sette punti percentuali:
Mediobanca (-10,42%), Fondiaria Sai (-9,64%), Finmeccanica (-9,37%), Banca MPS (-9,15%), Intesa (-8,92%), Bper (-8,37%), Unicredit (-7,20%), Ubi Banca (-7,12%) e Fiat Ind. (-7,09%). Terminiamo sottolineando ancora una volta l’ignobile attacco proveniente dagli Stati Uniti e che ha come vittima designata la nostra Finmeccanica (invito a soffermare l’attenzione sulle controllate della nostra azienda, soprattutto statunitensi, e sul core business innominabile della società ), oggi sono entrati in azione anche cecchini prezzolati i cui nomi corrispondono a Bank of America e (assolutamente non poteva esimersi dal venire allo scoperto) Goldman Sachs.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro e VicenzaPiu.com