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Boom delle tasse locali: + 114,4% negli ultimi 15 anni

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 26 Agosto 2012 alle 23:35 | 0 commenti

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Cgia di Mestre - In termini assoluti hanno superato i 102 miliardi di euro. Su ogni italiano le tasse locali pesano per 1.684 euro. Nel 2012 la situazione è destinata a peggiorare. Bortolussi: "Bisogna riprendere la strada del federalismo fiscale"
Tra il 1996 e il 2011, il gettito riferito alla tassazione locale è più che raddoppiato: +114,4%. Sempre in questo lasso di tempo, le entrate fiscali di Regioni, Province e Comuni sono passate da 47,6 a 102 miliardi di euro.

L’Amministrazione centrale, invece, ha aumentato le entrate “solo” del 9%. Se nel 1996 il gettito era di 320,9 miliardi, nel 2011 l’Erario ha incassato 349,9 miliardi di euro, mentre il Pil nazionale, sempre in questi ultimi 15 anni, è cresciuto del 15,4%.

Nel 2011 ogni italiano ha ipoteticamente versato nelle casse delle Autonomie locali ben 1.684 euro.

Sono questi i principali risultati di un’analisi realizzata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre: dati riferiti al 2011 e a prezzi costanti, ovvero al netto dell’inflazione.

“Purtroppo – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – la situazione è destinata a peggiorare. Con l’introduzione dell’imposta municipale sulla prima casa e l’aumento registrato dalle addizionali Irpef regionali e comunali, nel 2012 le entrate in capo alle Autonomie locali sono destinate a subire un’ ulteriore impennata”.

Dalla CGIA ricordano che le principali imposte locali regionali che gravano su cittadini ed imprese sono :

  • IRAP (imposta regionale sulle attività produttive);
  • Addizionale regionale IRPEF;
  • Tassa automobilistica (bollo auto);
  • Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale;
  • Tassa sulle concessioni regionali;
  • Tassa diritto studio universitario.

Quelle più significative applicate dalle Province sono:

  • Imposta sulle assicurazioni RC auto;
  • Imposta provinciale di trascrizione (autoveicoli, camion e rimorchi);
  • Addizionale provinciale sul consumo di energia elettrica (diverso da abitazioni);
  • Tributo provinciale per i servizi di tutela, protezione e igiene dell’ambiente.

Infine, le più importanti in capo ai Comuni sono:

  • ICI (imposta comunale sugli immobili). Si ricorda che l’Imu è stata introdotta nel 2012;
  • TARSU/TIA (tassa sui rifiuti);
  • Addizionale comunale IRPEF;
  • Tassa occupazione spazi e aree pubbliche;
  • Imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni;
  • Addizionale sul consumo di energia elettrica (abitazioni).

“Per invertire la rotta – prosegue Bortolussi – bisogna attuare il federalismo fiscale. Solo così saremo in grado di abbassare il carico fiscale sia al centro sia in periferia, grazie ad una maggiore responsabilizzazione dei Governatori e dei Sindaci. Per il suo definitivo compimento, purtroppo, mancano ancora da definire due tasselli importanti: i costi standard nella sanità e quelli degli Enti locali. Due misure di cui il Governo dovrebbe accelerare la realizzazione per dare il via definitivo ad una vera rivoluzione che riscriverebbe i rapporti tra il fisco ed i contribuenti. Ricordo, tra le altre cose, che in Europa i Paesi federali presentano un costo complessivo della Pubblica amministrazione pari alla metà di quello registrato dai Paesi unitari”.

Come si è giunti a questa esplosione della tassazione locale ?

“L’aumento delle tasse locali – sottolinea Bortolussi – è il risultato del forte decentramento fiscale iniziato negli anni ’90 del secolo scorso. L’introduzione dell’Ici, dell’Irap e delle addizionali comunali e regionali Irpef hanno fatto impennare il gettito della tassazione locale che è servito a coprire le nuove funzioni e le nuove competenze che sono state trasferite alle Autonomie locali. Non dobbiamo dimenticare che, negli ultimi 20 anni, Regioni e Comuni – conclude Bortolussi – sono diventate responsabili della gestione di settori importanti come la sanità, il sociale e il trasporto pubblico locale senza aver ricevuto un corrispondente aumento dei trasferimenti. Anzi. La situazione dei nostri conti pubblici ha costretto lo Stato centrale a ridurli progressivamente, creando non pochi problemi di bilancio a tante piccole realtà amministrative locali che si sono ‘difese’ aumentando le tasse locali.”

 

scarica il comunicato con le tabelle

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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