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Bon Nadal, da un autista cristiano che ha simpatia per gli ebrei e il sabato indossa la kippà. Ma in fondo Gesù era ebreo...

Di Paola Farina Sabato 24 Dicembre 2016 alle 20:47 | 0 commenti

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Oggi, rientrata a casa ho trovato postato sulla mia pagina di Facebook, questa foto e questo messaggio dal mio amico Enrico Richetti "Fotografato stamattina, davanti alla Grancasa, zona industriale di Vicenza... l'autista era con la kippà. Mi sono presentato, lui mi ha spiegato di essere cristiano, ma di avere simpatia per gli ebrei, e che il Sabato, come gesto di simpatia, gira con la kippà per questo. Chi l'ha detto che solo le cattive notizie siano notizie? Chi l'ha detto che tutti ci odino? Consideriamolo quindi come un augurio speciale di Natale e di Chanukkà, entrambi gioiosi!". Un autista... Un autista dalla cultura raffinata o, meglio, uno che le cose le conosce e che sa che Gesù era Ebreo, piaccia o no.

Negli ultimi anni è diventato di moda far passare Gesù per arabo o palestinese ma, a parte questo, c'è molta confusione nel profondere la parola "arabo", spesso usata e abusata senza senso, senza conoscerne significato e derivazione. Quanto a Gesù palestinese, per un certo verso può anche essere corretto, perché Gesù nacque in Palestina, che allora era una provincia romana e comprendeva vari territori del Regno di Israele e di Giudea. Gesù era quindi ebreo e la sua famiglia si muoveva in un ambiente assolutamente ebraico. Non a caso la cristianità affonda le proprie radici nell'ebraismo e non nell'islamismo, che vedrà la luce in Medio Oriente molti secoli dopo la nascita di Cristo.
Voler insistere che Gesù era arabo o palestinese (nel termine contemporaneo) è storicamente un falso. Ecumenicamente insistere sul fatto che Gesù fosse arabo o che avesse usanze arabe è sbagliato. Allora c'erano i romani, vero, forse qualche commerciante arabo commerciava con ebrei e romani, forse i Re Magi erano di cultura araba, ma dire che Gesù era palestinese è una dozzinale forzatura storica, che vuole identificare gli antichi abitanti della Palestina ebraica con gli attuali musulmani della moderna Palestina.
Questo vorrei che lo capisse anche chi ha cercato di vendermi dei datteri "Made in Palestina" per datteri "Made in Israele" dicendomi "Tanto una volta Israele era la Palestina e prima di chiamarsi Israele si chiamava Palestina".... Così detto, è il contrario del messaggio che mi voleva mandare il commerciante e mi fa sorridere, perché a conti fatti è corretto, tanto corretto quanto boomerang!

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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