Bojinov si presenta, ma con le scarpe giallobù: "Nessuna allusione all'Hellas"
Giovedi 24 Gennaio 2013 alle 17:26 | 0 commenti
"Per ora penso al Cesena", dichiara il bulgaro, però il 9 febbraio c'è già il derby al Bentegodi
Apre la Porche nera, tira fuori un pacco: dentro ci son due paia di scarpe nuove di zecca. Il colore, però, fa storcere il muso ed attira qualche battutina: son gialloblù, rievocano l'Hellas, stimolano la rivalità antica. "Ti farai perdonare coi gol", qualcuno scherzosamente lo rimprovera. Valeri Bojinov sorride un po' imbarazzato, poi si catapulta nel ventre del Menti per la conferenza stampa congiunta con Cinelli e Milanovic.
Viene introdotto dal vice-presidente Gian Luigi Polato - "Grande uomo e giocatore" - ed osservato scrupolosamente dall'ad Dario Cassingena, che siede alla sinistra del tavolo di conferenza e non proferisce parola: si lascia andare ad una sola battutina su Milanovic, reagisce solo con smorfie del viso a domande dei giornalisti, poi scruta l'attaccante bulgaro, che sa destreggiarsi senza difficoltà quando si tratta d'affrontare l'argomento Verona. Il derby è già lì alle porte, 9 febbraio, ma Bojinov dribbla rapidamente: "Io penso al Cesena, gara fondamentale. Il Vicenza è una società storica, anche la B va stretta a questa piazza. Io, Cinelli e Milanovic faremo di tutto per portare forze fresche ed aiutare nel cambio di mentalità , necessario per tirarci fuori dalla bassa classifica". Si, certo, è apprezzabile il modo in cui il bulgaro cerchi subito d'attirare simpatie e farsi leader della rimonta. Ma l'Hellas resta una ferita, non va rimarginata col silenzio: "Sono stati sei mesi belli, ma non mi andava di non giocare. Sono stato io a chiedere alla società di essere ceduto perché voglio tornare quello di un tempo e per farlo ho bisogno di stare in campo, di sentirmi importante, di avvertire intorno grande fiducia". Vuol dire che mancava a Verona? "Vuol dire che Mandorlini aveva le sue idee e come tali vanno rispettate. Ma se volete sapere perché non giocavo con continuità dovete chiederlo a lui, non di certo a me. In ogni caso, la partita col Verona sarà come tutte le altre per quanto mi riguarda". Fine del capitolo Hellas, inizio dell'avventura in biancorosso. La gigantografia della coppa Italia del ‘97 in bella mostra, gli anni dei grandissimi non son sfuggiti a Valeri Bojinov, attento osservatore oltre che bravo oratore: "Qui la serie B è già un Purgatorio, ma purtroppo dobbiamo combattere per difenderla. Mi auguro d'arrivare a maggio e festeggiare. Poi, chissà , a fine stagione si potranno fare altri discorsi e puntare più in alto". Sogni che svolazzano dentro un Menti ingrigito dagli ultimi due anni: "Le cose non vanno proprio un granchè nelle ultime stagioni, però - continua Bojinov - è giusto che Vicenza ambisca a grandi obiettivi. Il mio obiettivo è lasciare il segno con questa maglia. Ho la numero nove, una bella responsabilità ". Poi la panoramica sul suo nuovo gruppo: "Mi alleno qui da appena una settimana e sono strafelice. Lo staff tecnico è buono, la società è presente, lo spirito di gruppo è meraviglioso. Bisogna solo cambiare la mentalità . Ho visto la partita col Modena e quella col Livorno: in entrambi i casi la squadra ha dilapidato un doppio vantaggio. Questo non deve più succedere, in B occorre senso pratico e spesso bisogna difendersi coi denti. Ma questo - sorride Bojinov, indicando i compagni presenti ai suoi fianchi - ci penseranno Cinelli e Milanovic. Io devo fare i gol". E dovranno essere pesanti come macigni: se salveranno il Vicenza, anche il gialloblù delle scarpe sarà accettato...
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