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Blocco mezzi diesel in Veneto, il Codacons: "tutti i proprietari possono chiedere il risarcimento del danno"

Di Note ufficiali Lunedi 22 Ottobre 2018 alle 15:08 | 0 commenti

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Il Codacons lancia una azione - si legge in una nota - risarcitoria riservata ai cittadini del Veneto danneggiati dal blocco delle auto diesel. Come noto infatti lo scorso 1 ottobre è entrato in vigore in regione il “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano”, che prevede una “limitazione della circolazione dal 1 ottobre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro il 1 ottobre 2018, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 fino alle 18,30 […] per le autovetture ed i veicoli commerciali di categoria N1, N2 ed N3 ad alimentazione diesel, di categoria inferiore o uguale ad Euro 3”. Fissa inoltre nel 2025 la data entro la quale dovrà avvenire la totale abolizione del diesel nel nostro Paese.

Il Codacons ritiene corretto difendere l’ambiente e la qualità dell’aria a tutela della salute dei cittadini, ma il provvedimento in questione presenta diverse criticità che rischiano di renderlo illegittimo.

A fronte della pesante limitazione alla circolazione, infatti, non risulta siano previsti adeguati contributi per la sostituzione dell’automobile né che siano state fornite indicazioni chiare ai cittadini in merito; non è stato inoltre adeguatamente valutato che le automobili Diesel incidono solo per il 14% sull’inquinamento dell’aria, esistendo altri e ben più importanti i fattori che determinano tale inquinamento, come la combustione di biomasse legnose – ovvero stufe a pellets o a legna – che contribuiscono per il 45% alle polveri sottili diffuse nell’aria. Fonti di inquinamento diverse dai motori diesel verso le quali le amministrazioni non hanno assunto alcun provvedimento limitativo.

Il Codacons ha deciso quindi di intervenire e ha pubblicato sul proprio sito www.codacons.it il modulo di diffida attraverso il quale i proprietari di automobili Diesel Euro 3 o inferiori residenti in Veneto possono chiedere la corresponsione dei contributi per la sostituzione della propria automobile, l’immediata revoca dell’accordo, e l’adozione di tutti gli atti idonei a riconoscere un indennizzo economico per il danno subito. Non solo. Gli automobilisti coinvolti potranno fornire la pre-adesione alla class action allo studio dell’associazione volta a tutelare i loro diritti.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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