Biotestamento, Sbrollini: "Una legge inutile che riduce lo spazio dei diritti"
Giovedi 14 Luglio 2011 alle 09:36 | 0 commenti
On. Daniela Sbrollini, Partito democratico - "Volevamo una legge mite, ci ritroviamo con un mostro giuridico". Il giudizio di Daniela Sbrollini, deputata Pd, componente della commissione Affari sociali, sulla legge che ha varato il testamento biologico, è netto. "E' stato prima creato uno strumento nuovo come la Dat e poi è stato svuotato di qualunque senso, continua l'on. Sbrollini.
"Una cosa incomprensibile. Noi, tanto in commissione quanto in aula, ogni volta che ci è stato consentito, abbiamo lavorato affinchè si costruisse quella che abbiamo chiamato una "legge mite", cioè una normativa che affrontasse un tema così complesso e delicato con attenzione, con cautela, con giudizio, evitando invasioni, riducendo il più possibile lo spazio per forzature".
"Il discorso sul biotestamento - prosegue la deputata - è cominciato con l'intenzione di costruire una legge così, leggera, di principio, che ampliasse lo spettro delle possibilità già sancite dalla Costituzione di rifiutare cure ritenute accanimenti terapeutici; costruire la possibilità di tale rifiuto anche per i pazienti non coscienti che avessero, in stato di coscienza, depositato una volontà . Oggi ci troviamo di fronte ad una proposta di legge invasiva, eccessiva, che deborda dai limiti che in uno stato laico la legge dovrebbe darsi, e finisce col paradosso di produrre un effetto quasi contrario a quello iniziale: volevamo ampliare le possibilità , sono state ridotte".
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