Biotestamento, italiani più maturi dei politici
Martedi 8 Marzo 2011 alle 00:40 | 0 commenti
Rassegna.it - Il ddl Calabrò in aula alla Camera tra le polemiche. Secondo il testo l'ultima decisione sul "fine vita" spetta al medico curante. Secondo il 72,8% degli italiani però (fonte Eurispes), dev'essere rispettata, e resa vincolante, la volontà del paziente.Â
Il disegno di legge sul testamento biologico arriva alla Camera tra mille polemiche. Entro aprile i deputati saranno chiamati a votare sul testo modificato in commissione Affari Sociali rispetto al ddl Calabrò (favorevoli Pdl, Lega Nord e Udc, contrari Pd e Idv). L'iter del ddl è iniziato oltre due anni fa in Senato. Tra le ultime modifiche apportate dalla maggioranza al testo sul "fine vita", c'è quella in base alla quale le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) non saranno vincolanti. L'ultima decisione, dunque, spetterà al medico curante.
Il Pd ha presentato una questione sospensiva al disegno di legge. "Fermiamoci, fermatevi, non approvate un testo anticostituzionale e di difficile applicazione": lo ha detto in aula Livia Turco, appellandosi alla maggioranza perché ritiri "un testo dello scontro e della lacerazione". "Costruiamo insieme una legge umana - ha detto la parlamentare Pd -. Costruiamo un nuovo testo, efficace e condiviso, per il bene delle persone e del nostro paese".
L'Idv, invece, ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità . L'Udc punta a vedere approvati in aula i suoi emendamenti. Mentre Futuro e Libertà propone una soft law che "ribadisca con chiarezza il no all'eutanasia e all'accanimento terapeutico, e che per il resto istituisca una sorta di riserva deontologica sulla materia del 'fine vita', demandando al rapporto tra i pazienti, i loro familiari e fiduciari e i medici - nel rispetto dei principi del codice di deontologia medica, delle norme civili e penali e del dettato costituzionale - la decisione in ordine a ogni scelta di cura".
Il ddl non sembra però tenere conto della posizione della maggioranza degli italiani. In base a un sondaggio presentato a gennaio 2011 dall'Eurispes nel suo ultimo Rapporto, secondo il 72,8% dei cittadini il medico non dovrebbe ignorare la volontà espressa nel biotestamento dal proprio paziente. I favorevoli ad una legge sul biotestamento sono il 77,2%, in calo del 4,2% rispetto al 2010. Mentre sono aumentati al 14,2%, il 3,3% in più nel giro di un anno, coloro che si schierano contro l'istituzione del testamento biologico per via normativa.
Secondo Emma Bonino il ddl "è il presupposto dello Stato etico". Durante il sit-in organizzato il 7 marzo dai Radicali davanti a Montecitorio, la vicepresidente del Senato e leader dei Radicali ha spiegato che "questo ddl è la continuazione clericale dell'organizzazione dello Stato, che era già iniziata con la legge 40. Scegliere come morire e' parte essenziale della vita e appartiene alla libera scelta di ciascuno, non certo a Sacconi, Roccella o chiunque passi in Parlamento". Bonino si è detta "stupita che non vi sia alcuna mobilitazione, né raccolta di firme o dibattiti in televisione. Dove sono Floris e Santoro?".
Contro il ddl Calabrò è scesa in campo anche la Cgil. L'appello dei medici e operatori sanitari iscritti al sindacato ("Io non costringo, curo") ha raccolto oltre 5mila firme, alle quali si aggiunge il sostegno del Presidente della Regione Puglia e segretario di Sel, Nichi Vendola, della parlamentare radicale Mina Welby e del Partito Socialista Italiano, con il segretario Riccardo Nencini. L'8 marzo, una delegazione della Cgil consegnerà al Presidente della Camera Gianfranco Fini il testo dell'appello e un Dvd contenente gli spot della campagna. "Nutrizione e idratazione forzate - afferma la Cgil - non sono equiparabili a pane e acqua, e nessuna legge può cancellare la libera scelta del paziente, eliminare la prospettiva, per noi essenziale, di una alleanza terapeutica tra paziente e personale medico".
'Il messaggio è molto semplice: spero che il disegno di legge sul biotestamento non passi, che rimanga affossato per sempre. Perché è meglio non avere alcuna legge che avere una legge sbagliata e cattiva'. Lo ha detto all'Ansa Umberto Veronesi, oncologo di fama e senatore Pd. Alla domanda se la legge, così come sta per essere discussa in Parlamento, possa creare il rischio di nuovi casi Englaro, Veronesi spiega: "Certo che è possibile, questa norma è anticostituzionale. Perché l'autodeterminazione è un diritto di tutte le persone in un paese civile. Quindi essere costretti a subire un trattamento non voluto è contro la legge".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.